Quando il gioco si fa duro, ci pensa Nainggolan: il belga, che non faceva dell’apporto in zona gol la sua dote migliore, comunque riusciva a risultare decisivo per i tre punti dei suoi in due partite. Gol in trasferta a Bologna, gol in trasferta a Firenze: doppio 1-0, il secondo nella gara che sancì l’accesso diretto alla fase a gironi della successiva Champions League. Sono passati gli anni, le cose non sono cambiate, anzi sono cambiate in meglio: decisivo in un 1-0, come ieri, ad Udine. Nei momenti di difficoltà Spalletti avrà alzato lo sguardo al cielo, non certo si sarà girato a guardare una panchina formata da i due portieri Lobont e Alisson, i giovani Frattesi, Seck, Tumminello, Gerson, i difensori Vermaelen e Mario Rui e Totti, unico a subentrare. Nell’emergenza, ancora risolutivo il numero 4, fascia da capitano al braccio, con la sua rete al 12’. Lo era stato già nel match di dicembre contro il Milan all’Olimpico: altro 1-0, gol da fuori, come una settimana prima a bissare il vantaggio del derby, che candidava i giallorossi a vera anti-Juve. Con la rete del 3-1 al Mapei Stadium fanno quattro in questo campionato dopo un periodo non proprio brillante che lo aveva visto mandato in panchina ad inizio ottobre contro l’Inter.
Il Ninja è ritornato macchina da guerra, risultando sempre tra i migliori in campo nelle ultime gare disputate dai giallorossi. Estasi vederlo vincere contrasti e tackle a ripetizione, sfuggire agli avversari sempre dopo averli affrontati e travolti. Con Spalletti la svolta in zona gol tra inserimenti in area e cannonate da fuori: l’intero girone di andata del passato campionato sotto la guida di Rudi Garcia lo aveva visto chiudere con un deprimente zero alla voce gol fatti, poi il nuovo ruolo “alla Perrotta” già alla prima con il Verona lo sblocca e si rivela mossa vincente. Nainggolan ne fa 6, permette ai suoi di tornare a credere nel secondo posto portandosi a -2 dal Napoli di Sarri e Higuain alla trentacinquesima giornata: un suo tiro dal limite dell’area all’89’ fa esplodere i tifosi giallorossi nel big match dell’Olimpico che termina 1-0.
Con 10 reti messe a segno a partire dal ritorno in panchina di Spalletti, risulta essere il quarto miglior marcatore romanista: davanti a lui solo gli attaccanti El Shaarawy a quota 11, Salah a 17 e Dzeko a 18.
Mancano all’appello i 5 gol segnati con Garcia nella stagione 2013/2014, sono 17 in totale fin qui in campionato con la maglia giallorossa, quasi sempre importanti per regalare ai suoi punti pesanti. Da incorniciare la sforbiciata su cross di Maicon, a Marassi contro il Genoa del dicembre 2014: anche quella volta finì 1-0.
Nainggolan e gli 1 a 0:
22/02/2014 Bologna-Roma 0-1 (36’ Nainggolan)
19/04/2014 Fiorentina-Roma 0-1 (26’ Nainggolan)
14/12/2014 Genoa-Roma 0-1 (40’ Nainggolan)
25/04/2015 Roma-Napoli 1-0 (89’ Nainggolan)
12/12/2016 Roma-Milan 1-0 (62’ Nainggolan)
15/01/2017 Udinese-Roma 0-1 (12’ Nainggolan)
Il calciatore che tutti vorrebbero, mediano e trequartista, esempio per tutti gli altri con il suo modo di esaltarsi nelle condizioni più avverse e il suo spirito guerriero, mentre la porta continua a rimanere inviolata (solo due gol subiti nelle ultime sei), la Roma ha trovato una risorsa inesauribile da cui attingere sempre in attesa di trovare nuove fonti di energia.