"Si era parlato di un progetto da Champions, un progetto convincente per lottare per lo scudetto, ma siamo coscienti del fatto che siamo ancora lontani. Quest'anno abbiamo finito il girone d'andata al primo posto, ma lo sforzo della società è stato nullo perchè non abbiamo visto la società fare acquisti importanti per lottare per lo scudetto. [...] La linea della società, pur rispettabile, non è quella giusta per far la guerra alla Juve. Non lo si può fare e non si può fare la Champions con dei giocatori giovani. [...] per questo noi siamo convinti di non rinnovare il contratto, se poi il presidente accetta un'offerta più bassa della clausola vedremo"

28 giugno 2016 - Nicolas Higuain, fratello e agente di Gonzalo

Le parole del procuratore del Pipita, tre giorni fa, sono state di fatto quelle della rottura. E' poco chiaro solo ai ciechi, o a chi non vuol vedere, abbagliato com'è dall'amore per il miglior bomber del calcio mondiale, che trattasi di dichiarazioni scientificamente studiate per portare il Napoli alla cessione. E non al prezzo voluto.

La questione, in realtà, non è legata al valore della clausola, che come ripete il mercuriale Nicolas, De Laurentiis può legittimamente pretendere: d'altra parte nel calcio dei 750 miliardi (all'epoca di lire) per Denilson, dei 120 per il giovane Joaquin, dei 71 milioni di euro per Falcao e dei 60 milioni per Ryan Gauld, il cosiddetto “Messi di Scozia” (oggi finito nella Serie B portoghese), cosa vuoi che siano 94 milioni per un calciatore di 28 anni, capace di infrangere ogni record di prolificità in uno dei campionati più tosti d'Europa, e nel pieno della sua forma fisica e mentale. La questione, semmai, è di coerenza. E non del Napoli. Che, per inciso, dalla sua ha oggettivamente meno appeal di molte altre gradi - o presunte tali - del nostro campionato, e non solo per questioni di blasone.

Qua la parte della scheggia impazzita, ovviamente, la interpretano i due Higuain. Entrambi, sì: perché è scontato che a innescare la miccia sia stato lo stesso Gonzalo, evidentemente innervosito dall'ennesima figuraccia in maglia albiceleste e pronto - diversamente da Messi che ha estrinsecato il suo malessere paventando l'addio alla Nazionale - a "prendersela" con un Napoli incapace di intraprendere un progetto in grado di far fronte a quello bianconero. Cosa, peraltro, valida sino a un certo punto, se si considera che nelle ultime stagioni l'unica squadra in grado di giocarsela - tanto in campionato, quanto nelle Coppe e nelle SuperCoppe - con la Juventus, è stata proprio quella azzurra.

"Si parlava di miglioramento delle strutture, e lotta alla Juve. A mio parere, però, il progetto non è all’altezza di Gonzalo. Napoli gli ha dato molto e viceversa, ma il progetto è al di sotto delle sue aspettative. I giovani vanno bene, ma non per competere con la Juve. Ecco perché Gonzalo non rinnoverà"

30 giugno 2016 - Nicolas Higuain, fratello e agente di Gonzalo

C'è la parola Juventus che ritorna, e viene presa a riferimento più volte, dallo stesso agente. Come se fosse un mantra, o forse un modello da (in)seguire. Se non, addirittura, un obiettivo da raggiungere: a buon intenditor, poche parole

Ma non è neanche questo il punto del dibattimento. Ciò che dovrebbe far discutere, in realtà, risiede nella tempistica. Perché non è un caso che il veleno abbia cominciato a infettare la ferita subito dopo la fine della Copa America - da cui la valutazione fatta in precedenza, sul momento emozionale del ragazzo - , ed a poche ore dall'inizio ufficiale del calciomercato. Ed esattamente 4 mesi dopo quest'altra dichiarazione, che a differenza delle altre, fatte a diverse radio, italiane e iberiche, è marchiata a fuoco in quella valle sconfinata di lacrime, delirio, pornografia, genio e informazione chiamata internet.

"Il funzionamento del Napoli è vicino alla perfezione. Congratulazioni. Il Napoli è vicino alla perfezione calcistica. Complimenti"

31 gennaio 2016, sempre Nicolas, su twitter

E' qui che arriva la prima stonatura. Certo, il riferimento è alla squadra (reduce poche ore prima da un perentorio 5-1 all'Empoli, con doppietta proprio di Higuain) e non all'organizzazione societaria, ma la prima domande che dovrebbero essere sottoposte a Nicolas sono:

1) Considerato che al momento del tweet la sessione di mercato invernale era sostanzialmente terminata, e De Laurentiis aveva rinforzato la squadra coi soli Grassi e Regini - presumibilmente i "giovani" che "vanno bene, ma non per competere con la Juve" di cui parlava Nicolas - , non sarebbe stato meglio far notare prima di adesso tali considerazioni?

2) E se ciò è stato fatto, perché questa posizione non è stata presa all'epoca?

3) Forse per non destabilizzare l'ambiente, come poi il Napoli ha accusato di fare con i media che "minavano" l'equilibrio societario anticipando la scelta del mancato rinnovo?

4) Che fine ha fatto la "perfezione calcistica" di cui sopra, considerato che da quel momento sono trascorse solo 16 giornate di campionato?

5) E' questo un periodo sufficiente per tramutare la "perfezione calcistica" in un "progetto non all’altezza di Gonzalo"?

6) E se anche questo progetto non fosse all'altezza di Higuain, com'è spiegabile il fatto che lo stesso calciatore, nelle stagioni 2014-2015 e 2015-2016, abbia realizzato i suoi due migliori score stagionali (29 e 38 gol)? 

"Se giochiamo senza arbitro forse possiamo vincere lo scudetto. Un abbraccio a tutti e forza Napoli sempre"

23 febbraio 2016 - Come sopra

Ed arriviamo alla 26esima giornata. Dopo la sconfitta di Torino e il k.o. in Europa League, il Napoli impatta contro Bonaventura, e fa solo 1-1 contro il Milan. In molti, però, se la prendono con l'arbitro: compreso Nicolas. A questo punto un'ultima, ingenua, domanda sorge spontanea:

7) Perché sino a 4 mesi fa questa squadra aveva solo gli arbitri contro, ed oggi invece non può reggere l'urto con la Juventus?

8) Sarà mica che, nel frattempo, il Napoli ha dovuto inchinarsi alla squadra più solida - calcisticamente ed a livello societario e dirigenziale - dell'ultimo lustro tricolore, ed a Lei è arrivata una (o più) offerta/e allettanti, a livello di ingaggio?

9) E se così fosse, il motivo per cui la (o le) si nasconde, potrebbe essere che l'ingaggio sale in maniera inversamente proporzionale al costo del cartellino (vedi Ibrahimovic, che a Manchester - e non in MLS - a 35 anni guadagnerà 17 milioni a stagione), ed un cartellino che costa 94 milioni potrebbe andare di rimando a diminuire il possibile, nuovo ingaggio di Suo fratello?

Tutte domande che, in ogni caso, non riceveranno risposta o la riceveranno solo parzialmente. E, se le cose andranno come sembra possano andare, le risposte saranno peraltro diversificate a seconda della fonte. Già. Perché anche la società potrebbe rispondere ad alcune di esse. E non è detto che De Laurentiis non lo faccia, ed anche a stretto giro di posta, considerato che una presa di posizione ufficiale ancora non c'è stata ma è inevitabile che ci sarà. L'ultima domanda, però, è giusto che venga fatta a tutte le parti in causa.

10) Dato per scontato che tutto ciò - ed a prescindere dalla permanenza o meno nella stagione a venire di Higuain - non possa fare il bene del Napoli, davvero non esiste soluzione a questa frattura scomposta, sanguinolenta e, sinceramente, poco edificante, anche per il movimento calcistico italiano, che rischia di perdere una seria candidata per il prossimo scudetto? 


P.S.: Caro Nicolas, rivedremo più tweet come questo?