Se le sconfitte contro Juventus (2), Roma, Milan e Inter potevano essere preventivate, quella per mano del Chievo decisamente no. Soprattutto perché gli uomini di Maran sono ampiamente salvi e non possono aspirare a un campionato che vada oltre la metà classifica. Ma di attenuanti, la Lazio, ne ha davvero tante. Così come tanti sono i fattori numerici che portano a pensare che il KO di sabato pomeriggio sia stato soltanto un episodio isolato, più che l'inizio di una preoccupante discesa. Quella di Inzaghi è la squadra che ha fatto più tiri (ben 28) senza segnare in un match di questo campionato e anche quella che ha perso collezionando più conclusioni nell'arco di 90 minuti. Come se non bastasse, il tecnico biancoceleste per la prima volta ha perso due incontri di fila (non accadeva dallo scorso aprile) e ha visto i suoi giocatori a secco di gol per 180 minuti (l'ultima volta a febbraio del 2016).

La fotografia della stagione ora è chiara: non sono più ammessi simili passi falsi. A partire da questa sera, quando Immobile e compagni saranno chiamati a eliminare l'Inter dalla Coppa Italia. Per la prima volta dall'esonero, Stefano Pioli sarà l'avversario di questi colori. La sua era una Lazio bella e dannata: gioco spettacolare, gol e punti come se piovesse ma, di fatto, fallace su tutti i fronti. Preliminari di Champions League, finale di Coppa Italia, finale di Supercoppa italiana: obiettivi frantumati. Eppure la sua mano sapiente nella Capitale si è notata: centralità degli esterni, sovrapposizioni, ritmo elevato, fraseggi stretti, velocità, attacco degli spazi. Qualità che ancora non ha trasmesso in toto all'Inter, sebbene sia sulla buona strada. Per il momento ha badato alla sostanza, permettendo ai nerazzurri di vincere 7 partite una dietro l'altra. E ora eccoli lì, davanti di 2 punti in classifica. Parliamoci chiaro: le squadre in lotta per l'Europa sono tante, i posti sono pochi. La Coppa Italia può essere una via alternativa per arrivarci, oltre che per mettere qualcosa in bacheca a quattro anni di distanza dall'ultimo trofeo alzato al cielo. Ecco perché stasera, da stasera, è vietato sbagliare.

Il mercato? Qui tocchiamo un tasto dolente. Ci sarà spazio per qualche cessione marginale, si continuerà a lavorare sui rinnovi e sulla valorizzazione di giovani come Murgia, ancor più responsabilizzato in qualità di vice-Biglia dopo l'arrivederci di Cataldi. Alle 23 tutto sarà finito, eppure c'è ancora chi si aspetta il botto sul gong. I soliti inguaribili (romantici) ottimisti. Inzaghi si è già espresso senza troppi giri di parole ieri in conferenza stampa: "Abbiamo già dimostrato di poter rientrare tra le prime 5 con questo gruppo". Più chiaro di così?
Il consiglio è sempre lo stesso: miei cari tifosi, non illudetevi ancora una volta. Stasera guardatevi la partita, tifate la Lazio, ma per favore boicottate le maratone di calciomercato: ormai non fanno più per noi. I vostri fegati vi ringrazieranno. Poi non dite che non vi ho avvisato...