Ci sono i campionati, ci sono le coppe in casa e fuori, ci sono le nazionali, le amichevoli e le qualificazioni europee. È ottobre, lontani dal gong che segna il nuovo inizio delle trattative. Ma non c’è verso: il mercato ci insegue. Sempre, ogni giorno di ogni anno, con indiscrezioni e voci. Che se arrivano dall’Italia diventano notizia, ma se vengono dall’estero hanno sacralità biblica. E se poi riguardano quello che qualcuno aveva con genialità definito “pop player”, apriti cielo. E se la meta è pure suggestiva, diventa l’argomento del giorno.

 

Periodicamente ci si ritrova a parlare di un possibile passaggio di Mario Balotelli al Napoli. Non è la prima volta e, purtroppo, non sarà l’ultima. Mario ha sempre avuto un rapporto particolare con Partenope, ancor di più ora che, anno dopo anno, sentirà la figlia parlarne il dialetto. Poi ci metti l’ambizione e la voglia di riscatto della squadra, molto spesso fatte coincidere con quelle del giocatore; poi quella vecchia storia di Scampia, e paroline affettuose, e un rendimento da dimenticare nei primi mesi passati nel Merseyside, con la Kop che lo applaude dopo la prima partita e che lo crocifiggerebbe ora, due mesi dopo. Insomma, fai un pasticcio di vecchi titoli di Chi e Gente e ti escono fuori colonne e colonne da sparare in pasto alla rete: “Balotelli al Napoli, si può, già a gennaio”.

 

I motivi per cui una vociazza del genere avrebbe dovuto essere ignorata e salutata con uno sbuffo già dal parto sono semplici, e si conoscono, anche se pare che con la notizia si sia diffusa pure una larga perdita di memoria. E allora si dimenticano i tempi, e le cifre. Tipo che Balotelli è andato al Liverpool letteralmente due mesi fa, e che ha firmato un contratto di quattro anni. Tipo che il Liverpool l’ha pagato 20 milioni di euro, e che lo paga 90mila sterline a settimana – non prendete la calcolatrice: all’anno, fanno quasi sei milioni di euro. Tipo che il Napoli ha altre priorità di mercato, se sul mercato dovesse (finalmente) intervenire. Tipo che per portare Balotelli sotto al Vesuvio il Liverpool dovrebbe decidere di bruciare una mezza dozzina di milioni, e Mario dovrebbe tagliarsi lo stipendio (e non poco). Tipo questo, e altro.

 

Il mercato ci ha insegnato, nel tempo, che l’impossibile non gli appartiene. Ma, inutile negarlo, la notizia sembra cucita addosso ai primi negativi due mesi (due mesi!) del Balo in Red, uno che ai tabloid era mancato veramente tanto (e ora c’è un anno e mezzo d’assenza da recuperare). Insomma, va presa per quello che è: un’indiscrezione, ovvero una molto probabile fesseria. Stasera c’è il campionato: pensiamo a quello, che è meglio. E che, per quanto brutto, è vero.

 

Antonio Cristiano