Quattordici anni dopo. Avete letto bene, quattordici. Tante sono le primavere trascorse da quel 77-78 al Madison Squadre Garden contro i sorprendenti Knicks di Pat Ewing, già eroe di Space Jam. Correva il 1999, al primo turno dei playoff bastava arrivare a 3, c'erano Steve Kerr, c'era Mr. 71 punti David Robinson (o Mr. quadrupla-doppia, fate voi), c'era (già) Gregg Popovich, che solo 4 anni prima lasciò andare Dennis Rodman in cambio di Will Perdue; e poi c'era lui, Tim Duncan, il sophomore delle Isole Vergini strappato ai 100 metri stile libero dall'uragano Hugo, c'era e portava a casa il primo anello NBA in carriera. Non posso far altro che prendere in prestito un'idea partorita dai ragazzi di Buzzer Beater Blog (seguiteli su Twitter, sono fantastici) e già utilizzata in campo pallonaro su Ryan Giggs, idea riguardante l'età di molti protagonisti del basket a stelle e strisce di oggi quando il buon Timothy Theodore si godeva il primo trionfo: Chris Paul ne aveva 14 così come LeBron James, Derrick Rose 10 e Kawhi Leonard, che in un'ipotetica finale con Miami marcherà proprio The Chosen One, ne avrebbe compiuti 8 di lì a poco. Pazzesco.
Chi se l'aspettava? Coach Pop no di certo, e per sua stessa ammissione: 'non pensavo di poter arrivare ancora alle Finals con lo stesso gruppo, ma l'erba del vicino non è sempre più verde...'. Parole sante: la risposta stagionata a Wade, James e Bosh risponde ai nomi di Manu Ginobili, Tony Parker (immenso in gara 4 a Memphis) e Tim Duncan, 103 anni in tre, sono loro i Big Three di San Antonio ed insieme tenteranno d'arrivare a 102, non anni, ma vittorie nei playoff conquistate in questi anni sul parquet. Cifre disumane che hanno spazzato via i Lakers orfani di Kobe, disarcionato Golden State spinta dallo spauracchio Curry, demotivato e spellato i Grizzlies di Z-Bo Randolph e Marc Gasol. Ed ora? Miami e Indiana sono sul 2-2 nella serie, ma difficilmente gli Heat mancheranno l'appuntamento con la terza finale NBA consecutiva: a partire dal 6 giugno potremmo vedere all'opera Splitter e Duncan sotto le plance contro Birdman Andersen ed Haslem, Leonard a contenere la straripante fisicità di LBJ, Wade a francobollare l'estro di Parker e perché no, un pizzico di sfida vintage T-Mac-Ray Allen non guasterebbe... George e Hibbert permettendo.
Alan Bisio