Italia, Paese di confilitti e di interessi. E di conflitti di interessi da cui il pallone non è certo esente. Proprio di ieri è la notizia che l'ex Premier e proprietario del Milan Silvio Berlusconi è stato condannato "a 4 anni di reclusione in primo grado di giudizio in merito alle accuse rivoltegli presso il Tribunale di Milano". In merito alla notizia Fantagazzetta scriveva che dopo il suo annuncio di ritirarsi dalla politica attiva, il mondo del calcio - nel particolari i tifosi rossoneri - si interrogava su un possibile ritorno a bomba nel suo ruolo di Presidente del Milan.
La prima puntata di Servizio Pubblico è emblematica dei conflitti di interesse che riguardano l'Italia politica e pallonara. Si comincia con Santoro che racconta una sua visita ad Arcore: "Berlusconi si esibì facendo telefonate a destra e a manca. A Boncompagni per raccomandarsi di cambiare una ragazza in terza fila a Non è la Rai, perché aveva le tette piccole. A Galliani per suggerire un terzino fluidificante nel Milan".
Il Cavaliere è il simbolo dei conflitti di interesse di questo Paese. Ma di certo non è l'unico. Ospite in studio da Santoro c'è Don Diego de la Valle, tra le altre cose patron della Fiorentina, che interviene a proposito della questione Fiat. Il tema è assolutamente politico: "Della vera famiglia Agnelli è rimasto ben poco, adesso ci sono membri che non sono grandi lavoratori. Purtroppo però bisogna parlare con loro e per trovarli basta andare in qualche discoteca. Lascino che dei problemi dell'Italia se ne occupino le persone serie".
La risposta di Andrea Agnelli ovviamente non si è fatta attendere: "E' una battuta anche riferita all'età. Io in discoteca ci vado onestamente poco, l'ultima volta per la festa scudetto e mi sono divertito tanto. Gli auguro di andarci presto anche lui per festeggiare qualcosa".
Riassumendo: l'imprenditore delle scarpe muove delle accuse pesanti a uno degli eredi della famiglia Agnelli, che in qualità di Presidente della Juve risponde piccato al Patron Viola. Curiosi sdoppiamenti di personalità.
Fabio Galluzzo