Juventus-Parma, minuto 73: una manata ai danni di Gabriel Paletta costa a Carlitos Tevez una sacrosanta ammonizione. Un giallo che comporterà la squalifica dell'argentino, vero trascinatore dei bianconeri, in un match pur sempre di cartello come quello contro il Napoli, a dispetto del distacco in classifica dei partenopei.
Si potrebbe discutere dell'ingenuità dell'Apache o della scarsa prontezza da parte del tecnico bianconero Antonio Conte, che avrebbe potuto levare prima dal campo il diffidato Tevez per evitare guai, ma non sembra essere questa la sede per simili discussioni: le lasceremo volentieri ai colleghi di Canale Juve. Quello che vorremmo sottolineare è come una manata per certi giornalisti con un preciso "orientamento" possa diventare "qualcosa di completamente diverso", giusto per citare i meravigliosi Monty Python.
Ebbene, sembra strano, ma può accadere: per l'inviato di Torino di una nota emittente satellitare Tevez è stato ammonito ieri per "eccesso di generosità". Eravamo abituati ad associare simili espressioni a falli commessi nel tentativo di recuperare palla, spesso determinati da un'energia sopra le righe, da una foga mal controllata: le manate non sembrerebbero rientrare in questa categoria. Eppure c'è chi la pensa così.
L'intenzione non è quella di colpevolizzare Tevez - la nostra ironia non è rivolta all'attaccante argentino - ma capire se potremmo essere autorizzati a rivalutare alcune simpatiche situazioni, ad esempio il pugno di De Rossi a Icardi potrebbe essere definito "un eccesso di prurito alle mani", quello di Juan Jesus "un tentativo di richiamare l'attenzione di Romagnoli". Che dire della manata di Berardi di qualche settimana fa? Magari un "eccesso di affetto". Chissà: magari vivendo a più stretto contatto con i giocatori potremmo cogliere particolari altrimenti inintellegibili, per ora ci accontentiamo di valutare ciò che accade in campo con la massima oggettività di cui siamo capaci. Per questo ci terremmo che una manata rimanesse, dopo tutto, una manata.
Cesare Bogazzi