Con il mercato entrato nel vivo e con l'arrivo della sanzione sportiva imposta dalla UEFA all'Inter per aver adempiuto solo parzialmente al regime del FFP uno dei punti più controversi e di difficile comprensione per i tifosi nerazzurri è come si potrebbe comporre la prossima lista della Champions alla luce della riduzione del numero di giocatori da poter iscrivere e del parametro economico da seguire per cui bisogna pareggiare i valori dei cartellini dei giocatori da inserire ex-novo in lista e quelli dei giocatori facenti parte dell'ultima lista presentata e poi ceduti.

Andiamo con ordine.

L'Inter potrà presentare una lista ridotta a 22 entità, tre in meno di quelli consentiti al resto delle squadre e già questo crea un problema non da poco. A questo vanno aggiunti i parametri standard per la compilazione della lista, ovvero 8 giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani, di cui almeno 4 formati nel proprio vivaio - tesseramento di stagioni fra i 15 e i 21 anni di età -. Con l'ormai imminente cessione di Davide Santon alla Roma nell'affare Nainggolan e l'addio ormai scritto di Biabiany oltre a quelli già avvenuti di Miangue e Gnoukouri, l'Inter ha perso tutti e 4 i prodotti del proprio settore giovanile e dunque il club nerazzurro dovrà pensare a inserire 4 fra giocatori Under 21 provenienti dalla Primavera e, magari, qualche cavallo di ritorno come potrebbe essere Alfred Duncan. Non ci dovrebbero essere problemi per i giocatori del settore giovanile Italia in quanto fra D'Ambrosio, Icardi, Ranocchia e uno fra Padelli e Berni si potrebbe tranquillamente adempiere a questo obbligo normativo. Dunque questo è il primo scoglio da superare in fase di compilazione della lista da inviare alla UEFA.

Chiarito questo cavillo normativo si deve necessariamente enucleare il discorso relativo ai cartellini cui si accennava in precedenza.

Con le cessioni in via di definizione di Radu al Genoa, di Nagatomo al Galatasaray e di Santon proprio alla Roma l'Inter accumulerebbe una base di partenza di 47,5 milioni di euro dalle cessioni dei giocatori presenti nella lista per l'Europa League del 2016/17. Una cifra che parrebbe esigua alla luce degli acquisti effettuati in queste stagioni, ma questa va aumentata per il valore dei cosidetti Designated Players, vale a dire due giocatori non presenti in quella lista ma ceduti dal club nel periodo di tempo considerato: attualmente i due giocatori sarebbero Kondogbia, venduto per 25 milioni e Jovetic ceduto per 16 milioni. L'inserimento di queste due cifre aumenta il totale sino a raggiungere gli 88,5 milioni di euro, nell'attesa che qualcun altro non più utile al progetto tecnico possa essere ceduto a cifre maggiori di queste aumentando ulteriormente il tesoretto in questione.

Attualmente nella lista UEFA dovrebbero essere inseriti, oltre ai tre acquisti già ufficializzati in questa sessione - De Vrij, Asamoah che ha già sostenuto le visite mediche, e Lautaro Martinez -, anche alcuni degli acquisti della scorsa stagione come Skriniar, Gagliardini, Borja Valero, Vecino e Karamoh. Senza considerare ancora Radja Nainggolan nel novero questi cartellini valgono 103 milioni di euro, 14,5 milioni in più del tesoretto a cui si faceva riferimento in precedenza, cifra che si alzerà a 38,5 milioni con l'aggiunta del belga dalla Roma che proprio in queste ore ha terminato le proprie visite mediche con il club nerazzurro.

Va da sé che le soluzioni sono due se non si vuole escludere arbitrariamente qualcuno dalle convocazioni per la Champions: cedere qualcuno presente nell'Europa League 16/17 per accumulare ulteriori soldi, oppure cedere dei giocatori non ritenuti più utili al progetto per incrementare la somma e soprattutto per liberare i posti da riservare ai 4 giovani del vivaio. E in questo senso una cessione a malincuore di uno fra Vecino e Borja Valero potrebbe liberare un posto, nel caso in cui si riuscissero superare i 16 milioni di euro, aumentare budget a disposizione e diminuire il totale dei cartellini da inserire in lista. Ad esempio cedendo Vecino a 20 milioni l'Inter raggiungerebbe quota 92,5 milioni di euro con le cessioni e abbasserebbe a 103 (considerando l'arrivo di Nainggolan) l'ammontare dei cartellini da aggiungere. Tutto questo senza le tanto ipotizzate cessioni di big o esclusioni eccellenti dalla rosa.

Ovviamente con il mercato ancora nella sua fase embrionale e molte altre trattative da definire questa prima analisi risulta molto sommaria e sicuramente verrà modificata con il passare del tempo, però ciò che interessa è che già in questa fase l'Inter sembra aver chiaro il proprio modo di comportarsi per non farsi trovare impreparata come avvenuta nel passato recente e non dover rinunciare ai prezzi pregiati arrivati con il mercato vanificando il cammino europeo, sebbene per l'Inter la priorità dovrà comunque essere il campionato e la qualificazione stabile alla Champions League.