di Luca Tonazzini
Dopo la vittoria per 3-1 contro un avversario storico come il Napoli, la Juventus ha festeggiato davanti al proprio pubblico la vittoria del quarto Scudetto consecutivo.
La partita contro Higuain e soci è stata in un certo modo rappresentativa dell'annata bianconera: a siglare le tre reti sono stati infatti Pereyra, Sturaro e Pepe, tre giocatori che di base non hanno fatto parte dell'undici titolare schierato da Allegri nell'arco della stagione in corso. Questi tre gol raccontano dunque l'importanza di non avere non solo una formazione di partenza di ottimo livello, ma anche delle riserve qualitativamente importanti.
Su Pereyra ci siamo già espressi nei giorni immediatamente seguenti alla vittoria matematica dello Scudetto; Sturaro è stata la lieta novella di questa seconda metà di stagione: il suo arrivo dal Genoa a gennaio non aveva pienamente convinto, ma il guerriero del centrocampo ha saputo guadagnarsi la fiducia del mister e la stima di tifosi e compagni a suon di ottime prestazioni, unendo la furia agonistica a giocate di spessore come il gol realizzato sabato.
Infine la rete di Pepe su rigore, a ricordare quella di Barzagli tre stagioni orsono, ed utile a chiudere definitivamente una parentesi veramente orribile per il numero 7 bianconero. L'ex Udinese ha passato due stagioni difficilissime in cui è stato costretto a guardare i propri compagni quasi sempre dalla tribuna, due stagioni che avrebbero fiaccato anche lo spirito più temprato, ma che non hanno neppure scalfito quello di Speedy: l'esterno ha sempre voluto far parte del gruppo e la sua presenza è servita a cementificare ulteriormente lo spirito di unione tra i vari componenti della rosa, si ricordi ad esempio l'abbraccio con Vidal nella passata stagione o l'incredibile standing ovation fatta da Tevez, insomma nonostante la prolungata assenza dal campo Pepe ha sempre trovato il modo di continuare a farsi apprezzare da tifosi e compagni.
Pereyra, Sturaro e Pepe sono ovviamente solo una parte delle riserve di lusso della Juve: tra i "non titolari" di questa stagione bisogna ricordare anche elementi altrettanto importanti come Llorente, Padoin, Ogbonna, Storari, Matri ed i lungodegenti Barzagli, Caceres, Asamoah, Marrone e Romulo. Lo Scudetto è anche loro, capaci di dare un contributo di spessore ogni volta che sono stati chiamati in causa.