Poco discusso ed approfondito a livello mediatico, solo qualche informazione di corredo nelle varie testate nazionali sportive e non, il deferimento di Andrea Agnelli e della Juve, con la coda delle audizioni dei vari protagonisti davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia, è un argomento che non si può non trattare considerando gli sviluppi che stanno venendo fuori negli ultimi giorni: qualcosa che se confermato potrebbe far saltare fuori situazioni abbastanza inquietanti.

Provo prima a fare ordine: nel novembre del 2016 si chiude l'indagine Alto Piemonte, la Procura di Torino non accusa nessun dirigente della Juventus. Nel febbraio scorso la Commissione Parlamentare tratta per la prima volta la questione ascoltando i sostituti procuratori che si sono occupati del caso. Il 18 marzo la Procura Federale deferisce Agnelli e la Juve per presunte irregolarità nella vendita dei biglietti dello Stadium, ma inoltre accusa il presidente ed altri dirigenti bianconeri di aver avuto rapporti con la malavita organizzata con lo scopo di favorire il fenomeno del bagarinaggio. Alcuni giorni prima, esattamente il 7 marzo, Giuseppe Pecoraro, procuratore federale, viene ascoltato dalla Commissione Parlamentare: durante tale audizione avrebbe portato come prova regina dei contatti fra Agnelli e la malavita organizzata un'intercettazione attribuita al presidente bianconero dalla quale si sarebbe palesato il rapporto dello stesso con Rocco Dominello, capo-ultras ed esponente, secondo l'accusa, della cosca Bellocco Pesce di Rosarno: "I due fratelli sono stati arrestati, Rocco è incensurato, parliamo con lui".

Questa di cui sopra e non le due riportate dall'Huffington Post alcuni giorni fa, dalle quali si evince semplicemente che non siano semmai mai esistiti canali preferenziali con Dominello, come ribadito a gran voce da Agnelli in conferenza stampa e dal legale Luigi Chiappero davanti alla Commissione Parlamentare. Da sottolineare, fra l'altro, che il 20 marzo al soggetto citato da Agnelli nelle intercettazioni rese note dall'HP, tale Loris Grancini, non è stato convalidato il Daspo con provvedimento del Tribunale di Torino a rigettare la richiesta della Questura.

Aperta e chiusa parentesi, ritorniamo all'intercettazione di "Rocco e i suoi fratelli": nella serata del 23 marzo, a margine della seconda audizione di Chiappero davanti alla Commissione Parlamentare, due componenti della stessa, senatori della Repubblica, lanciano una notizia di non poco conto. Tale intercettazione non sarebbe presente negli atti, dunque o i due senatori mentono, o Pecoraro ha dichiarato il falso davanti alla Commissione (e dunque anche nel costruire le accuse ad Agnelli e alla Juve), o lo stesso Procuratore possiede documentazione non nella disponibilità della Commissione stessa. Tutti scenari abbastanza inquietanti.

Come se non bastasse tutto quanto sopra, in mattinata La Repubblica avrebbe fatto ulteriore ordine sulla vicenda: ci sarebbe un virgolettato in cui si parla di "Rocco e i suoi fratelli", ma non solo non sarebbe attribuibile ad Andrea Agnelli bensì ad una telefonata fra Francesco Calvo (ex direttore marketing della Juve, oggi al Barcellona) e Alessandro D'Angelo (security manager), ma addirittura sarebbe totalmente diversa nel suo complesso: "hanno arrestato due fratelli di Rocco, lui è incensurato, abbiamo sempre parlato con lui". Telefonata avvenuta il 5 agosto 2016, un mese dopo l'arresto di Dominello, chiaro il senso di stupore dei due nello scoprire solo in questa fase il contesto di vita dello stesso.

E' evidente a questo punto che se la Juve, il suo presidente e gli altri soggetti legati alla società piemontese, avessero sbagliato qualcosa nella gestione della vendita dei biglietti agli ultras (argomento fra l'altro indirettamente trattato in questo stesso blog nel recente passato), andrebbero puniti secondo quanto riporto dal Codice di Giustizia Sportiva (la violazione dell'art.12 comporta come pena massima il pagamento di un'ammenda per la società, di inibizione a tempo determinato per le persone fisiche), ma alzare il tiro con accostamenti di un certo tipo, per lo meno stando a quanto noto ad oggi, risulta decisamente fuori luogo, giusto per usare un eufemismo e non esagerare con le parole, il cui uso distorto può essere abbastanza pericoloso, come abbiamo avuto modo di vedere già nelle righe precedenti.

Quel che è certo, in chiusura di tutto quanto detto, è che qualcuno adesso sarà chiamato a spiegare dettagliatamente tutta la vicenda perché siamo ad un punto di non ritorno, e scusatemi se, come avrete notato, nel corpo del pezzo si è voluto sdrammatizzare il tema utilizzando ripetutamente l'espressione "Rocco e i suoi fratelli" a voler richiamare argomenti più soft e piacevoli.