Il titolo del pezzo farebbe pensare ai mitici Queen. Al massimo, potrebbe esserci un collegamento con un King, quello di Roma: Francesco Totti. E l'assenza della lettera H nel titolo fa intendere, con un gioco di parole, che il protagonista è lui: Zdenek Zeman, il boemo forse più famoso nel mondo del calcio.
Nella capitale, sponda giallorossa, il suo arrivo è stato preso quasi come l'arrivo del messia. E tutti non vedono l'ora di visionare la sua rapsodia calcistica. Già, perchè il suo modus operandi ricorda molto una rapsodia: non c'è un punto fermo(nella rapsodia musicale si parla di uno schema fisso che qui converto in un calciatore), ma un insieme di tanti talenti, diversi anche tra di loro, che insieme vanno a formare l'opera e che danno ad un epilogo mai certo(la rapsodia musicale è un insieme di spunti melodici, anche molto diversi tra di loro, che conferiscono all'opera quasi un tono improvvisato).
La società è attiva sul mercato per regalare al suo allenatore una formazione degna di nota, purchè non manchino giovani talentuosi: sono il pane quotidiano del maestro Zdenek, capace di tirare fuori da un cumulo di frutta apparentemente acerba una macedonia fantastica. Il punto fermo, manco a farlo apposta, sarà sempre lui: Francesco Totti, minimo comun denominatore tra la prima Roma zemaniana e quella che verrà. A Trigoria sognano con il suo calcio spumeggiante che vuole accontentare sempre la tifoseria, bramosa di vedere un calcio spumeggiante. E si sa: vox populi, vox dei.
Difficile sarà non amare la Roma di Zeman, anche per il più laziale di tutti un apprezzamento(sempre che verranno confermate le attese), seppur a denti stretti, potrebbe scappare. E chissà che Mourinho, cercando in giro nel web le news che gli facciano conoscere l'allenatore boemo, non possa trarre qualche insegnamento dalla sua rapsodia.
Oh mama mia, mama mia, mama mia...
Antonio Pellegrino