Ad inizio stagione gli obiettivi della Juventus erano piuttosto chiari: superare il girone di Champions League con la speranza di arrivare almeno ai quarti, provare a vincere Coppa Italia e Supercoppa Italiana e qualificarsi alla prossima edizione della massima competizione europea. Con la sconfitta di ieri sera contro la Fiorentina si è conclusa la stagione che ha portato i bianconeri a: superare il girone di Champions League uscendo agli ottavi contro il Villarreal, perdere Coppa Italia e Supercoppa Italiana contro l'Inter e qualificarsi alla prossima edizione della massima competizione europea. Due dei quattro obiettivi sono stati dunque centrati, con le due sconfitte contro i nerazzurri che hanno portato i bianconeri a chiudere l'anno con zero titoli dopo molti anni.

Si può dunque parlare di fallimento per la squadra guidata da Allegri? Indubbiamente sì, perché se dal punto di vista degli obiettivi si è arrivati al 50% in maniera piuttosto semplice, dal punto di vista dello spettacolo offerto e della crescita della squadra e dei singoli calciatori si è visto ben poco. Che questa fosse una stagione di transizione, la terza consecutiva, era ovvio fin dall'annuncio di Allegri e dal mercato estivo che ha visto un giocatore dell'importanza di Cristiano Ronaldo lasciare la Continassa a pochi giorni dalla scadenza senza che fosse possibile far arrivare un degno sostituto. L'inizio di stagione bianconero è stato di quelli a dir poco scioccante, con una squadra che non aveva identità e che non riusciva a mettere insieme neanche qualche risultato accettabile. Poi dopo la trasferta di La Spezia qualcosa sembrava essere cambiato, almeno sotto il punto di vista dei risultati, ma a gennaio l'infortunio di Chiesa ha fatto ripiombare tutto l'ambiente bianconero in una profonda crisi depressiva, lenita unicamente dall'arrivo di Dusan Vlahovic negli ultimi giorni di mercato, anche se in molti non hanno digerito il sacrificio, puramente economico, di Bentancur e soprattutto Kulusevski.

Dopo l'arrivo del giovane attaccante serbo la Juventus ha avuto qualche piccolo moto d'orgoglio ed è riuscita anche a sfoderare qualche prestazione convincente, come quella in campionato contro l'Inter. Poi è arrivata a tenere banco l'annosa querelle legata al rinnovo di Dybala, fino al clamoroso annuncio della separazione tra l'argentino e la Vecchia Signora, con la dirigenza pronta a spiegare che il giocatore non rientrava più nei piani tattici della società. La stagione si è dunque chiusa in uno dei modi peggiori, una stagione difficile e che lascerà certamente molti strascichi tra i giocatori, lo staff, la dirigenza ed anche nei semplici appassionati.

Ora si prospettano all'orizzonte gli addii importantissimi di Dybala e Chiellini ai quali si è aggiunto nelle ultime ore anche Bernardeschi, mentre altri giocatori restano ancora in bilico, Morata su tutti. Al di là della composizione della rosa la società però dovrà lavorare a 360 gradi, facendo ad esempio un'analisi approfondita sulla grande quantità di infortuni che ci sono stati in quest'anno; mentre Allegri dovrà farsi certamente un esame di coscienza e cercare di capire a cosa sono state dovute le numerosissime prestazioni deficitarie della squadra, ultima quella di ieri sera contro i viola.

I rumorsi di mercato parlano ora di nomi eccellenti per alzare il livello della rosa juventina: da Pogba a Di Maria, passando per Sergej Milinkovic-Savic e, nelle ultime ore, anche il centrale dei Napoli Koulibaly. I tifosi possono certamente sognare, specialmente con i primi due che sembrano davvero vicinissimi alla firma, ma l'importante è mettersi alle spalle quanto prima questa difficilissima annata, salvando quanto poco di buono c'è stato e soprattutto cercando di fare tesoro dei propri errori per evitare di ripeterli in futuro.