Su 17 partite stagionali finora disputate, la Lazio ha sbloccato per prima il punteggio in ben 10 occasioni. Ma se quello che è un tangibile e innegabile approccio devastante alle gare, la vittoria contro la Fiorentina ha messo ancora una volta in mostra l'altra poco rassicurante faccia di una medaglia che comunque resta di bronzo, visto l'attuale terzo posto in campionato. Biglia e compagni, infatti, per la quinta volta dall'inizio del campionato si sono trovati a soffrire nel secondo tempo dopo essere passati in vantaggio, nella prima frazione o a inizio ripresa. Cinque gli incontri emblematici da prendere in esame:

1) Atalanta-Lazio: 0-3 primo tempo; 2-3, 2-4, 3-4 con brivido all'ultimo secondo;

2) Lazio-Sassuolo: 0-0 primo tempo; 2-0 dopo 10 minuti del secondo, poi 2-1 e un po' di sofferenza;

3) Lazio-Genoa: 1-0 primo tempo; 1-1, poi 2-1 e 3-1;

4) Sampdoria-Lazio: 0-2 primo tempo; 1-2 al 90' e altro brivido finale;

5) Lazio-Fiorentina: 2-0 primo tempo; poi 2-1, tanta sofferenza e 3-1 allo scadere

In ogni caso, è arrivato il successo. Ma l'assioma è sempre lo stesso: se non si soffre, non si vince. E' nel DNA di questa squadra, forse nel DNA della società da sempre. Un difetto o una virtù? Finché arrivano i tre punti, non c'è nemmeno il bisogno di rispondere a questa domanda.

Intanto c'è da aggiornare un delizioso dato: Simone Inzaghi è sempre più il tecnico con la miglior media-punti nell'era Lotito. 1.92 a partita (davanti agli 1.67 di Reja e agli 1.60 di Pioli), considerate anche le sette giornate dello scorso torneo, quando non era ancora la 'sua' Lazio. Al sottoscritto piacciono le cifre tonde, quindi è impossibile non parlare del parziale in corso: 34 punti in 17 partite, ovvero esattamente una media di 2. Proprio come il tanto (giustamente) decantato Napoli di Sarri, che al San Paolo contro i biancocelesti non è andato oltre l'1-1.

Continua però a stonare il digiuno da gol di Ciro Immobile (ormai dura da quasi 2 mesi, esattamente dal 2-1 inflitto al Sassuolo il 30 ottobre scorso), anche se l'attaccante partenopeo al cospetto dei viola ha ottenuto un dignitosissimo traguardo: alla sua 100^ presenza in Serie A ha messo a referto, con il passaggio vincente a Radu, la 50^ rete a cui ha partecipato attivamente (41 centri e 9 assist). Avrebbe potuto sbloccarsi su rigore dopo il cadeau di Biglia. "Rifiuto l'offerta e vado avanti". Lui vuole farlo su azione, come solo i veri bomber desiderano.

L'Inter, quindi, è avvisata. E non solo per la fame di Immobile, ma anche per altri due motivi: uno fattuale, l'altro suggestivo. Il primo riguarda il rendimento esterno della Lazio: 15 punti in 8 partite, solo la Juventus tiene il passo dei biancocelesti. Il secondo chiama in causa l'ormai celeberrima 'profezia-baratto' che chi vi scrive ha lanciato l'11 novembre. Ovvero: perdere il derby, ma ottenere in cambio 15 punti di fila contro Genoa, Palermo, Sampdoria, Fiorentina e - appunto - Inter. Le prime quattro tessere del domino sono cadute: ne resta soltanto una.