Terzo posto in campionato, una Coppa Italia vinta e tanta, tanta sfortuna in Europa. L’anno zero del nuovo corso partenopeo si è concluso ieri con la schiacciante vittoria interna sul Verona. Un’annata sicuramente positiva che ha portato il secondo trofeo in bacheca dell’era De Laurentiis ed ha consolidato la società azzurra tre le prime tre forze in Italia, davanti alle milanesi. Il merito di tutto ciò ha un nome ed un cognome: Rafael Benitez. Venduto Cavani, il patron ha acquistato un top player in panchina. A lui va il voto più alto di questo campionato, senza dimenticare Callejon, Mertens, Reina, Higuain e Albiol. In questo pagellone azzurro ho cercato di analizzare a 360° la stagione di tutti gli azzurri. Buona lettura.
Reina 7,5 – Il portiere spagnolo è arrivato a Napoli tra mille perplessità. I tifosi volevano Julio Cesar, Benitez ha spinto invece per il suo pupillo ai tempi del Liverpool. E Rafa non ha sbagliato: piedi ottimi, da trequartista, una sicurezza nelle uscite e tra i pali. Reina è risultato decisivo in tanti match ed è stato il primo portiere, tra i professionisti, a parare un rigore a Mario Balotelli. Resterà in azzurro? Tutti lo sperano, la riconferma dell’estremo difensore potrebbe essere il primo mattone sul Napoli che verrà.
Rafael 6 – Portiere giovane, con ampi margini di crescita. Le prime apparizioni non sono state confortanti: tanta insicurezza contro l’Udinese che costò un pareggio agli azzurri. Partita dopo partita migliora e acquisisce sempre più stima nei propri mezzi. Contro lo Swansea, nei sedicesimi di Europa League, la sua miglior partita: purtroppo è anche l’ultima, lesione del legamento crociato e stagione finita.
Colombo S.V - Uomo spogliatoio, Benitez gli ha concesso la passerella al San Paolo contro il Cagliari. Unica presenza in tre anni di azzurro
Doblas S.V – Acquistato a parametro zero dopo l’infortunio di Rafael. Due presenze contro Sampdoria e Verona.
Zuniga 2 – Ad un certo punto volevo chiamare Chi l’ha visto? Ottobre il mese della sparizione, volevo interrogarlo ma non si è mai presentato. Prima dicembre, poi febbraio e infine aprile. Assente, cerca di recuperare con la classica interrogazione di fine anno. Bocciato
Maggio 5 – Il peggior campionato con la maglia del Napoli. Basterebbe questo per giustificare il voto. Soffre tantissimo il passaggio alla difesa a 4. Non incide, il Mondiale potrebbe rigenerarlo ma l’impressione è che il suo futuro sia lontano da Napoli.
Reveillere 5,5 – In una sera gelida d’inverno gli arrivò una chiamata: “Senti Anthony, vuoi venire a giocare nel Napoli?” Lui accetta, lo stato di forma è pessimo e si vede. Si impegna su entrambe le fasce ma non raggiunge la sufficienza. Adieu
Mesto 6 – Avvio di stagione ottimo, il terzino piace tanto a Benitez che lo impiega con una certa frequenza. Diligente, sempre attento paga la sfortuna di un grave infortunio che lo tiene fuori per 6 mesi.
Armero 4 – Giocatore non adatto per gli schemi di Benitez. Non può fare il terzino – dopo l’infortunio di Zuniga Rafa gli preferisce sistematicamente Reveillere – e non ha i piedi raffinati per giocare nei tre dietro la punta. Né carne, né pesce, insomma. A gennaio va in prestito al West Ham dove molto probabilmente rimarrà pure l’anno prossimo.
Fernandez 6,5 – E’ stata la grande sorpresa della difesa azzurra. Parte addirittura come quarta scelta dietro Britos e Cannavaro. Benitez pero’ punta molto sul difensore argentino che pian piano scala posizioni per poi diventare titolare inamovibile al fianco di Albiol.
Britos 4 – Un pericolo costante per la difesa, il miglior attaccante per gli avversari che lo saltano sistematicamente. Lento, impacciato, sbaglia almeno 10 appoggi a partita. Qualcosa di positivo? Ah si, la rete segnata al Milan. Meno male…
Cannavaro 3 e 9 – Il primo voto per le prestazioni in campo - Roma e Sassuolo docet - , il secondo per il comportamento tenuto fuori dal campo. Esemplare professionista, sempre legato ai colori azzurri.
Raul Albiol 7,5 – Altro acquisto coi fiocchi targato Benitez. Difensore d’altri tempi, preciso nelle chiusure, esce con classe e disinvoltura palla al piede. Ai meno giovani ricorda Krol, Fernandez al suo fianco acquista una sicurezza impensabile fino ad un anno fa.
Henrique 7,5 – Il suo acquisto nel mercato invernale fu pesantemente criticato dai tifosi. Cosa ce ne facciamo di un difensore della serie B brasiliana? Tutti, pero’, si son dovuti ricredere. Jolly fenomenale, gioca al centro e sulla fascia con un rendimento altissimo. In emergenza fa anche il centrocampista, forse il portiere. La ciliegina sulla torta è lo stratosferico gol di Catania, Van Basten style.
Ghoulam 6,5 – Anch’egli è arrivato nel mercato invernale. Dopo appena 3 giorni dal suo arrivo Benitez lo butta subito nella mischia. Il giovane terzino algerino non si fa intimorire, presiede l’out di sinistra ottimamente, con margini di crescita altissimi. Il prossimo campionato potrebbe consacrarlo come uno dei terzini sinistri più forti del campionato.
Dzemaili 6 – Senza infamia e senza lode. Lo svizzero soffre lo scacchiere tattico di Benitez, le sue caratteristiche non si sposano con il 4-2-3-1 del tecnico spagnolo. Ciononostante mette a segno sei reti che gli valgono, comunque, la sufficienza.
Behrami 5,5 – Doveva essere il pilastro del centrocampo azzurro con Inler. Parte alla grande, memorabile la sua prestazione con il Borussia al San Paolo. Accusa un calo in inverno, poi l’infortunio e le frizioni con la società che molto probabilmente lo porteranno lontano da Napoli.
Inler 6 – Stagione altalenante dello svizzero. Alterna prestazioni da 8 in pagella ad altre da 4. Croce e delizia del centrocampo azzurro, con l’acquisto di Jorginho migliora anche il suo rendimento. Memorabile il gol al Marsiglia in Champions.
Jorginho 6,5 – E’ il primo acquisto del mercato di riparazione. Dopo un periodo di ambientamento prende per mano il centrocampo azzurro dando qualità e geometrie al reparto. Accusa un leggero calo in primavera, ma si riscatta con una grande prestazione nella finale di Coppa Italia.
Radosevic S.V – Troppo poche le presenze in campionato per giudicare il giovane centrocampista croato.
Hamsik 6 (di stima) – Non tutte le ciambelle riescono col buco. Per la prima volta da quando veste la casacca azzurra Marek non raggiunge la doppia cifra. Le cause? Sicuramente il grave infortunio che lo ha condizionato a metà campionato e quella fascia da capitano ereditata da Cannavaro che pesa più di quanto si possa immaginare. Non credo alle motivazioni tattiche e legate al modulo perché Marek ad inizio campionato e con uno stato di forma accettabile è stato devastante. Ed il voto scaturisce proprio tra l’8 di inizio campionato ed il 4 della seconda parte.
Insigne 8 – Inizio e fine da favola, nel mezzo qualche passaggio a vuoto di troppo, con qualche fischio ingeneroso da parte dei tifosi. Lorenzo ha il triplo della pressione addosso rispetto ad altri calciatori e spesso si vede. Soffre a metà campionato l’esplosione di Mertens, ma Benitez spesso preferisce lo scugnizzo azzurro ed un motivo ci sarà. Decisivo con una doppietta nella finalissima di Roma.
Mertens 8,5 – Folletto belga dotato di grande tecnica e personalità. Esplode a metà campionato e da allora diventa fondamentale nelle rotazioni del tecnico spagnolo che pero’ preferisce inserirlo, quasi sempre, a gara in corso. Nei finali di gara, infatti, Mertens è devastante, chiedete informazioni a Juventus e Fiorentina. Si scopre rigorista infallibile quando manca Higuain, termina il campionato in doppia cifra con 11 gol conditi da 5 assist.
Callejon 9 – Uno scarto del Real Madrid, si diceva. Fossero tutti così gli scarti dei Blancos ne prenderei 5 all’anno. Calletì ha giocato, sotto l’ombra del Vesuvio, la sua migliore da professionista. Ed io, me ne vanto, ci credevo. Per lo spagnolo parlano i numeri: 20 gol in stagione – come pronosticato da Benitez - e 10 assist, ma anche tanta corsa e quantità, doti che un esterno offensivo moderno non può non avere.
Pandev 5,5 – Il macedone ha deluso, e non poco. Inizia col piglio giusto, Benitez lo conosce ma sa che da esterno non può rendere. Da vice-Higuain non incide, molto meglio quando duetta, invece, col centravanti argentino. Probabilmente la sua avventura al Napoli è terminata.
Duvan 6 – Sufficiente la stagione del colosso colombiano anche per il minutaggio assai limitato. Segna un fantastico gol a Marsiglia che fa sognare ai tifosi azzurri una clamorosa qualificazione agli ottavi. Troppo acerbo per accollarsi la responsabilità di unico vice-Higuain. Chiude con sette gol stagionali, magari può essere utile un anno in prestito per valutarne con calma la crescita.
Higuain 9 – L’asso di questa squadra. Pagato 38 milioni di euro non ha deluso le aspettative. Meno bomber di Cavani, ma vero uomo squadra e funzionale agli schemi dell’allenatore. Ha accesso l’entusiasmo dei tifosi con gol e assist fondamentali. Anche per lui parlano i numeri: 24 gol segnati e 12 assist, unico calciatore azzurro, con Insigne, che ha timbrato il cartellino in tutte e quattro le competizioni alle quali il Napoli ha partecipato. Sperando che l’anno prossimo abbia qualche problemino fisico in meno.
Benitez 10 e lode – “Chiamatemi Rafè”. Si è presentato così alla stampa ed al pubblico partenopeo il tecnico spagnolo. La sua pacatezza ed i suoi modi di fare si sono sposati alla perfezione con la piazza, un matrimonio che si spera possa durare a lungo. “Sin prisa, pero sin pausa” il dogma di una stagione più che positiva, la prima in azzurro. Benitez al primo anno sulla panchina partenopea ha infranto vari record: 10 vittorie in trasferta, 104 gol stagionali e quel trofeo - la Coppa Italia - che ha fatto storcere il naso a chi era già pronto col carico di critiche.
Carmine Cassandra