Partiamo dalle basi, quelle che conosciamo benissimo tutti ma che è meglio ripeterci, magari pure ad alta voce, come un'avemaria:

1. il Fantacalcio non vive di soli Perisic e Dzeko.
2. un'asta non può basarsi solo su Buffon e Mertens.
3. non potrai dare la caccia al modificatore in difesa comprando otto Bonucci. 

Fin qui dovremmo esserci. Ecco: il bello del fantacalcio viene dopo, quando si passa al resto della rosa. Perché, diciamocelo, per un fantallenatore non c'è goduria maggiore dell'azzeccare la scommessa, e non c'è onta peggiore del fare un buco nell'acqua - parliamo di fantacquisti che fanno la storia, che segnano una generazione: chi comprò Gilardino nel 2003/2004 continua a vantarsene, come continua a vergognarsi come un ladro chi sborsò fantamilioni di fantamilioni per Forlan nel 2011/2012. D'altro canto, ci sono anche l'usato sicuro (il difensore che in casa è un fenomeno, il centrocampista da 6,5 fisso, l'attaccante che segna una dozzina di gol) e i pupilli, quelli che compri da anni, che non hai mai mollato nonostante stagioni buie e che ormai chiami "capitano". Queste due categorie sono solitamente popolate da personaggi mitologici meglio noti come le certezze: quelli che alla fine compri pure perché sai benissimo che "comunque giocano sempre". 

Ecco, se vi è cascato l'asino in testa avete capito dove voglio arrivare: nonostante il campionato sia appena cominciato, infatti, alcune certezze che avevate fino a poche settimane, pochi giorni, ma pure poche ore fa, cominciano a scricchiolare. Che siano pupilli o usato sicuro, che si tratti di scommesse o apparenti acquisti-onesti-e-nemmeno-tanto-economici, sentite scivolare fra le dita la loro titolarità, sperate che sia soltanto una situazione momentanea ma la preoccupazione è tangibile e comprensibile. Fra questi, ce ne sono almeno cinque che uniscono i fantallenatori più dell'odio verso l'acerrimo nemico, il detestato pagellista. 

RICCARDO SAPONARA

Non ti sei mai arreso. Da quando due anni fa ti ha salvato la fantastagione, non smetti di essere riconoscente al centrocampista offensivo che se non è esploso al Milan, ne sei convinto, è solo colpa del Milan. Quest'anno, dopo un semestre in ombra, sembra il momento giusto per il suo ritorno ai fasti che ti hanno convinto a farne un punto fermo della tua rosa. Pioli sembra voler puntare su di lui, la titolarità pare certa, dovrebbe addirittura essere rigorista! Lo compri senza pensarci, anche se te l'hanno astato più del dovuto. Sai che è infortunato ma decidi di aspettarlo. Intanto, però, la Fiorentina trova l'equilibrio: alle spalle di Simeone giocano Thereau, Chiesa e, al posto di Saponara, Benassi. Il problema è che Benassi convince. Quando tornerà, Riccardo dovrà sgomitare. Giocherà, certo, e potrebbe comunque diventare un punto fisso della Viola. Ma non è più sicuro come qualche settimana fa.

La titolarità traballante, Saponara su tela (getty)

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MATTIA DESTRO

Lo hai comprato la prima volta quando alla Roma c'era Zeman. Sognavi di vederlo finalmente sbocciare, a 21 anni, sotto il maestro che ha fatto diventare grandi tanti attaccanti. E invece, un po' per gli infortuni, un po' per l'annata non brillante della squadra, segna poco. Pochissimo. Lo hai ricomprato l'anno scorso, al Bologna: 11 gol non sono tanti, ma sembrano essere un degno punto di partenza per la stagione appena cominciata, in cui speri che l'ex attaccante del Milan vada a importunare le bandierine degli stadi di tutta la Serie A. E a questo punto è rispuntato fuori Rodrigo Palacio: contro la Fiorentina gioca dal primo minuto, segna un bel gol, regala un'ottima prestazione, e soprattutto rimette in discussione la titolarità di Destro.

Qui è quando ha visto Palacio (getty)

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ANDREA PETAGNA

Storicamente è uno che segna poco. Ma tanti attaccanti segnavano poco, all'inizio. Poi all'improvviso hanno cominciato a vedere la porta con una regolarità impressionante. Che sia l'anno buono per l'attaccante che il Milan ha lasciato andar via - ne sei convinto - troppo presto? Forse. O forse visti gli impegni europei dell'Atalanta comincerà a giocare meno in campionato. O forse, visti gli impegni europei dell'Atalanta, si metterà in mostra un altro attaccante. Tipo Cornelius. Che rispetto a Petagna sembra avere una maggior confidenza con la porta. La rete del danese, però, ha messo subito sull'attenti l'attaccante italiano, che ha risposto a gol con gol. Ma che potrebbe non giocare 34 partite come lo scorso campionato.

Cornelius o Petagna, Gomez sarà comunque costretto all'arrampicata (getty)

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STIPE PERICA

Lo avevi visto qualche volta lo scorso anno, questa punta dal fisico possente. E, vista la partenza di Zapata, hai legittimamente pensato che l'Udinese avrebbe affidato a lui le chiavi di un attacco orfano del colombiano. Perché tanto, parliamoci chiaro, Maxi Lopez offre meno certezze, e con Lasagna può formare una buona coppia. Poi, però, Perica gioca due spezzoni di partita (47 minuti in tutto) e poi si fa male agli adduttori. Tornerà presto, certo. Ma cosa succederà?

Stipe che trovi (getty)

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GIAMPAOLO PAZZINI

Ha trascinato il Verona in Serie A segnando 23 gol. Conosce la categoria, ha segnato tanto ovunque. Ha tutte le caratteristiche per essere l'attaccante di cui essere certi, perché tanto giocherà sempre. E poi? Poi Pecchia fa giocare Bessa. E poi fa giocare addirittura Kean, ragazzino di 17 anni che viene dalla Juventus. E il ragazzino gioca pure bene, tanto che ora Pazzini potrebbe essere coinvolto in uno spiacevole e continuo turnover. La regolarità del gol potrebbe risentirne. Oppure potrebbe essere spronato a fare meglio e stupirà tutti. Ai posteri l'ardua sentenza.

Je so' Pazzo (getty)

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