Per la rubrica "allenatori sbagliati", ecco la formazione di Josè Mourinho...al Milan. Un po' come nei super-alcolici abbiamo provato a sostituire "un ingrediente", il tecnico, ad ogni squadra per immagine un 11 iniziale stravolto dai dettami degli allenatori storicamente meno amati delle tifoserie.

Così Mou parlava del club rossonero nel 2011. Il suo nome, soprattutto dopo l'addio di Berlusconi, è stato diverse volte accostato al Milan, ma non c'è mai stata una vera e propria trattativa anche per la volontà del portoghese di non allenare un altro club italiano al di fuori dell'Inter che guidò al Triplete nel 2010.

Il Milan di Mourinho

Il quinto esperimento è quello di Josè Mourinho al Milan. Un allenatore pragmatico, capace di cambiare volto alla propria squadra e costringere, spesso e volentieri, anche calciatori offensivi a svolgere la fase di non possesso.

La difesa di Mou

In porta Donnarumma. Impossibile mettere in discussione la titolarità del numero 99 che con Mourinho rimarrebbe nel suo ruolo di primo portiere. In difesa spazio a Calabria, che a sorpresa potrebbe diventare il Santon rossonero grazie alla sua abnegazione in fase di non possesso. Al centro intoccabile Alessio Romagnoli con al suo fianco Kjaer. Il danese, grande promessa mai mantenuta, potrebbe diventare il "nuovo Lucio". Il brasiliano fu capace di rifiorire a Milano dopo le prove altalenanti di Monaco. A sinistra Theo Hernandez. Un terzino di spinta, ma a sinistra, capace di garantire la stessa costanza di rendimento di Maicon.

Josè Mourinho (Getty)


Centrocampo, la rivoluzione Mourinhana

Tanti cambi, invece, a centrocampo dove Kessiè rimarrebbe titolare per dare fisicità. In discussione, invece, Bennacer che potrebbe pagare l'inesperienza a discapito di Biglia. L'argentino, che ha giocato anche una finale Mondiale, darebbe esperienza a tutto il reparto e sarebbe ben protetto dai suoi compagni di squadra, che potrebbero sopperire alle ormai scarse condizioni atletiche che lo hanno reso in questa stagione una riserva. Rilanciato, nel ruolo di trequartista, nel 4-2-3-1 di Mourinho anche Lucas Paquetà, ad ispirare i due esterni e Ibra.

Milan, l'attacco di Mourinho

In attacco non si toccano Rebic e Ibrahimovic. Il croato con Mou in panchina andrebbe a nozze, vista la sua naturale propensione al sacrificio dimostrata anche nei Mondiali con la sua Croazia. A destra, invece, riuscirà Mou a rendere Leao il nuovo Eto'o? Come l'ex Barcellona, anche il giovane attaccante rossonero dovrà sacrificarsi in corsia cercando di dare una mano al titolarissimo Ibrahimovic in attacco.