Un rito, un appuntamento fisso. "Fare la formazione" per tutti i Fantallenatori è un momento importante, distaccato da ogni altra dimensione terrena. Un pc, un foglio e tante tante idee. Risultato? 11 giocatori, 7 panchinari e una partita da vincere, a tutti i costi.

 

Frastornati da una serata impegnativa o semplicemente avvicendati dopo numerose faccende domestiche e non, arriva il momento di fare la propria formazione. E' il momento in cui salta fuori la vena da allenatore che tutti coltivano, il momento in cui ci sentiamo quasi pronti ad affrontare una vera e propria conferenza stampa. 

Il primo passo è quello di ricordare i giocatori della propria rosa del FantaCalcio. Meglio non mescolare i giocatori di FantaGenius con quelli della propria lega privata, sarebbe un macello. C'è chi lo fa, lo so.

 

Il passo successivo è quello di aprire le probabili formazioni. I primi mugugni arrivano quando scopri che il tuo portiere titolare gioca in trasferta o, ancora peggio, gioca a Palermo. La scelta del portiere è chiaramente fondamentale e qui arriva il nodo modulo.

 

Solitamente il modulo viene deciso a tavolino dopo l'asta iniziale quando, soddisfatti delle 4 ore d'asta ed immaginandosi infallibili direttori di mercato, si mette nero su bianco il classico "3-4-3" scritto in bella grafia. Alla 2^ giornata è già un 4-4-2 perchè la punta prediletta tanto millantata come scommessa stagionale si rivela un brocco da mezzo gol a stagione o, semplicemente, risulta tra gli indisponibili.
Bene, alla 28^ giornata probabilmente giocherete col 5-3-2 perchè, detta come va detta, l'importante è giocare in 11.

 

C'è poi chi ama il rischio. Nonostante abbia difesa e centrocampo quasi al completo preferisce rischiare la terza punta, che parte dalla panchina, non segna mai e che, se giocherà, prenderà il suo classico 4,5 (Thiago Ribeiro docet). 

Prima di mandare la distinta di gara ufficiale in sede, ci si legge Cotenna. Qualunque cosa dica voi ve ne fregate e, al lunedì mattina, inveite contro consigli non seguiti e consigli seguiti ma allora sbagliati.

 

La formazione è comunque il momento più bello. Il momento in cui ti immagini sopra di tre gol rispetto all'avversario salvo poi perdere miseramente senza raggiungere la fatidica quota 66.

 

Trovando un parallelismo nella letteratura mi soffermo sul Sabato del Villaggio di Leopardi. Non saremo dei Leopardi (per fortuna!) ma il nostro sabato è proprio come quello del poeta di Recanati.

 

Pietro Turchi