La classifica non mente: Lazio-Atalanta è il primo vero spareggio del girone di ritorno per un piazzamento in zona Europa. League? Molto più probabile, visto che il trend degli ultimi anni 'Juventus-Napoli-Roma nei primi tre posti' (Milan permettendo) si sta ripetendo con disarmante regolarità. Ma l'ambizione internazionale di biancocelesti e orobici non è l'unico punto in comune di un cammino fino a qui strepitoso.

In primis, la valorizzazione dei giovani. Inzaghi ha a disposizione la rosa con l'età media più bassa della Serie A, con il suo entusiasmo ha valorizzato elementi del calibro di Milinkovic-Savic, Wallace e Lombardi, esaltando ancor di più le potenzialità di due pezzi da novanta come Keita e Felipe Anderson.
In casa nerazzurra il discorso è più simile di quanto possa sembrare a prima vista, ma con qualche paradosso da sviscerare. Innanzitutto, nonostante gli elogi per la 'linea verde' varata con successo, l'età media della rosa nerazzurra (26.5 anni) non figura nemmeno nella Top 10 della massima categoria. Conclusione: è più un discorso di singoli di alto profilo che di collettivo. Inoltre la Dea a più riprese ha garantito che nessuno dei propri gioielli in rampa di lancio sarebbe partito quest'anno, magari in caso di clamoroso piazzamento europeo si sarebbe fatto di tutto per trattenerli almeno anche nella prossima stagione. Il primo risultato? Gagliardini subito all'Inter. Non solo: scommettiamo che questo sia solo la punta di un iceberg di cessioni con tanti zeri che andranno in scena da qui al mese di agosto. Eccezion fatta per Caldara, promesso sposo della Juventus dal 2018 (?), sul taccuino delle big ci sono Kessiè, Conti, Petagna e lo stesso Papu Gomez. Insomma, se è vero che Gasperini genera ricchezza, non si può dire lo stesso in termini di progettualità. Valorizzare per vendere per poi comprare talenti semi-sconosciuti a prezzi irrisori: un moto perpetuo che va avanti praticamente da sempre. Ma siamo sicuri che ogni tifoseria degna di questo nome sia davvero pronta a sposare a vita questa politica societaria? Una volta ogni 5-6-7 anni si fa un campionato sopra le righe, il resto delle annate si galleggia. Un orizzonte che alla lunga può stancare.
A proposito di Gasperini: dopo le prime cinque giornate aveva conquistato solo tre punti e si parlava addirittura di esonero. Poi è arrivato il filotto di risultati utili interrotto soltanto dalla Juventus. Incredibilmente si è passati dall'incubo Serie B al parallelismo con l'impresa del Leicester, finendo con l'assestarsi su una più sensata speranza qualificazione in Europa League. Il secondo paradosso (più esterno che interno) è servito: bisognerebbe utilizzare sempre una maggiore dose di buon senso nei giudizi.

Sul versante capitolino le cose non vanno poi tanto meglio. Tempo fa Claudio Lotito dichiarò che "vincere lo scudetto porterebbe solo danni". Il riferimento, ovviamente, non era sul piano sportivo ma su quello finanziario, con le conseguenti scontate richieste di aumento d'ingaggio e via discorrendo. Con una tale forma mentis, non è un caso che poi i conti in tasca siano quasi sempre tornati e che quindi, almeno da questo punto di vista, si tratti di una delle società più solide d'Italia. Ma il tifoso laziale si accontenta di una Coppa Italia vinta ogni 3-4 anni? Sogno tricolore a parte, dal 2004 a oggi solo una volta questa squadra è riuscita a giocare i gironi di Champions League, nella stagione 2007/2008. Una vetrina-chimera, visto che ormai proprio non si riesce ad andare oltre quel quarto/sesto posto standard. Ecco perché le perplessità sui rinnovi sono tante e il club viene visto dall'esterno come un buon trampolino di lancio e non come un punto di arrivo. Biglia, de Vrij, Keita, Felipe Anderson e chissà quanti altri: si rischia di assistere all'ennesima estate all'insegna dell'emorragia di fughe all'estero. Il consiglio è sempre lo stesso: più fatti, meno proclami.

Oggi pomeriggio, come sempre, il mare di chiacchiere della vigilia sarà spazzato via dal calcio giocato. Per 90 minuti, dunque, niente malumori ma solo puro divertimento per quello che, numeri e precedenti alla mano, potrebbe rivelarsi il match più spettacolare del fine settimana. Con una riflessione di fondo: ad oggi, tra Lazio e Atalanta, riuscite davvero a trovare tutte queste differenze?