La stagione della Vecchia Signora del calcio italiano sembra essere definitivamente svoltata, almeno per quanto riguarda il campionato. Dopo un avvio da annus horribilis Allegri è riuscito a trovare una quadratura non spettacolare, ma certamente efficace, ed i bianconeri hanno infilato un clamoroso filotto, ancora attivo, di quindici risultati positivi. La partita con la Sampdoria di ieri pomeriggio è stato l'esempio lampante del percorso fatto da de Ligt e compagni in questi mesi. Con un dato che la fa da principe su tutti: a fine del primo tempo la Juventus aveva tirato una sola volta nella porta avversaria nonostante fosse in vantaggio di due reti.

Ma partiamo dal principio: la truppa bianconera si è dovuta presentare al Luigi Ferraris di Genova ancora orfana di moltissimi elementi importanti: da Chiesa a Bernardeschi, da Dybala a McKennie e con un Vlahovic tenuto inizialmente a riposo in vista dell'impegno di mercoledì sera per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Villareal. Nonostante tutte queste assenze e necessità il tecnico bianconero è rimasto fedele alle sue idee con uno schieramento camaleontico pronto a disporsi in tattiche differenti a seconda della situazione di gioco. In difesa è toccato ancora una volta Rugani a far coppia con de Ligt, mentre le corsie esterne erano presidiate da Danilo e Pellegrini, a centrocampo i compiti di impostazione erano divisi tra Locatelli ed Arthur con Cuadrado sulla destra e Rabiot nel ruolo di equilibratore sul lato opposto, mentre in attacco visto il turn-over di Vlahovic sono partiti dall'inizio Morata e Kean.  

Come detto i bianconeri non brillano per lo sviluppo della manovra ed anzi non stupisce che al termine del match il possesso palla sia 51% a favore della squadra di Allegri, mentre la Sampdoria ha un numero decisamente più importante di passaggi effettuati nella trequarti avversaria con i blucerchiati che chiudono a quota 147, mentre i bianconeri si fermano a "solo" 106. Nonostante questo e nonostante la rete subita da Sabiri nei minuti finali del match si può parlare di prestazione positiva per i piemontesi, la sensazione è che anche senza due elementi del calibro di Bonucci e Chiellini la solidità difensiva della squadra sia in netto miglioramento con de Ligt che sta impressionando sempre più per la grande sicurezza che riesce a dare il reparto e Rugani che sta ammutolendo tutti i suoi detrattori che prima dell'inizio della stagione si auguravano una sua cessione. Anche a centrocampo le cose stanno finalmente migliorando, la presenza in contemporanea di uomini di qualità come Arthur e Locatelli permette una costruzione più lineare, meno sincopata ed "affidata al caso". I due stanno migliorando la propria intesa e questo lo si può notare in ogni frangente del gioco, con il brasiliano che cura più la prima costruzione diventando anche elemento di equilibrio importante in fase di non possesso, risultato che non sembrava per nulla scontato nei primi mesi di questa stagione. In attacco invece la Juventus è ancora tutta da scoprire: la prolungata assenza di Chiesa, l'intermittenza di Dybala tra infortuni e mal di pancia extra-campo e l'arrivo solamente nel mercato di gennaio di Vlahovic lasciano la sensazione che si possa fare decisamente meglio rispetto a quanto fatto finora nonostante un Morata trascinatore e commovente per cui si stanno ampliando a dismisura le possibilità di permanenza anche nella prossima stagione.

Tirando le somme si vede una Juventus che inizia ad avere una propria identità, come detto non spettacolare, ma che comunque lascia presagire un percorso finalmente preciso ed intrapreso con decisione. Per quest'anno è quasi utopistico parlare di Scudetto, ma la sensazione è che la strada si stata delineata sia quella giusta, pensare dunque ad un nuovo cambio tecnico, come richiesto da fin troppi "tifosi" della Juventus, sarebbe a dir poco controproducente. Ripartire da una rosa non stravolta, con una squadra solida in difesa e che possa avere a disposizione tutti i suoi giocatori migliori in attacco sarà certamente un buon viatico per tornare ad essere, nella prossima stagione, una delle favorite per la vittoria dello Scudetto. In questo momento è importante non deragliare da questo percorso anche se ci saranno delle inevitabili e fisiologiche battute d'arresto.