La Sampdoria veniva da quattro vittorie consecutive in casa contro Genoa, Inter, Sassuolo e Torino, complessivamente da cinque risultati utili di fila. Basterebbe questo singolo dato per esaltare la prova di forza della Lazio in casa dei blucerchiati. Una partita mai messa in discussione in termini di risultato, se non nei minuti di recupero dopo la perla di Schick. La sconfitta nel derby? Già nel dimenticatoio. Ed è proprio questo il vero, grande trionfo di Simone Inzaghi: aver di fatto azzerato il contraccolpo psicologico post-stracittadina. I biancocelesti, sul prato del Ferraris, hanno imposto la propria voglia di tornare a volare con la mente libera da nubi giallorosse, quasi come se quella partita non l'avessero nemmeno mai giocata. Perché sì, è giusto considerarla così come fa il sottoscritto: una gara che vale tre punti e nulla più.
Il 2-1 di Genova ha ribadito che questo gruppo è un autentico carro armato lontano dall'Olimpico: 15 punti in 8 incontri, 4 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta (a San Siro contro il Milan il 20 settembre). In parole povere, la Lazio non perde in trasferta da quasi tre mesi. Anche qui lo zampino del tecnico capitolino si è visto: fiducia confermata a Marchetti e Wallace, dopo gli errori della scorsa settimana. Se l'ex Cagliari non ha dovuto sventare alcun pericolo, il brasiliano (al fianco del ritrovato pilastro De Vrij) è stato pressoché impeccabile al cospetto di Muriel e Quagliarella, a conferma del fatto che il suo primo campionato di Serie A è finora costellato di tante ottime prestazioni più una sola pesante ingenuità. Alla lunga, sicuramente perdonabile.
L'uomo in copertina - e non potrebbe essere altrimenti - è Felipe Anderson. Gli sono bastate due accelerazioni negli ultimi cinque minuti della prima frazione per mettere al tappeto i blucerchiati. In sole 15 presenze ha eguagliato il suo record di assist (7) in una singola stagione: ci riuscì al servizio di Pioli due anni fa, a maggio poi arrivò un delizioso terzo posto. Farci un pensierino anche oggi, tenendo conto soprattutto della sua forma smagliante, non sarebbe affatto azzardato.
Milinkovic-Savic? Il solito gigante. E non solo per la sua stazza: dà la costante sensazione di poter crescere di partita in partita. Il secondo centro consecutivo in trasferta si rivela altrettanto decisivo come quello di Palermo. Il raddoppio di Parolo, a coronamento di un periodo d'oro, è utile anche per rafforzare il concetto di "cooperativa del gol": ora sono diventati ben 14 i giocatori della Lazio ad aver siglato almeno un gol in campionato.
L'unica nota stonata è il digiuno di Ciro Immobile, in grado peraltro di farsi beccare in fuorigioco per 7 volte in 90 minuti. Se non è un record, poco ci manca. Sono ormai salite a cinque le partite in cui il bomber partenopeo non ha bucato la rete avversaria, dopo averlo fatto 9 volte nelle precedenti 11 giornate. Davanti a sé avrà altre due occasioni di lusso (Fiorentina e Inter) per non rischiare di chiudere il 2016 con ben 708' senza un nuovo centro. In ogni caso, ciò che è certo è che lunedì sera, insieme con i suoi compagni, potrà accomodarsi davanti alla tv e gustarsi a cuor leggero Roma-Milan. Con la confortante consapevolezza che almeno una delle due perderà punti in ottica zona Champions League. E che la profezia lanciata un mese esatto fa da chi vi scrive, almeno per il momento, si sta avverando in pieno...