Abbiamo ancora tutti negli occhi la fantastica rimonta del Barcellona ai danni del Psg nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, match durante il quale ci sono stati importanti episodi arbitrali che hanno caratterizzato l'andamento del match senza che comunque nascessero polemiche feroci ed immotivate, non abbiamo il tempo di girarci dall'altro lato, metterci comodi sui divani e stappare una birra, e ci ritroviamo a vivere un furioso post-partita di Juve-Milan, il nostro Clasico, macchiato da una direzione arbitrale tutt'altro che entusiasmante, stando per lo meno alle principali moviole di casa nostra. Considerazioni sulla partita poche, commenti tecnico vicini ad una percentuale globale vicina allo 0, solite incredibili proteste e richiami alle immancabili denunce su presunti giochi di Palazzo atti a favorire questa squadra anziché quell'altra, che poi, non prendiamoci in giro, si finisce sempre a puntare il dito contro la Juve, in barba agli 11 (per ora) punti di vantaggio della Vecchia Signora sulla più vicina inseguitrice.

Passata qualche ora dal fischio finale di Massa, proviamo a fare un'analisi un attimo più sensata di tutto quello che è successo allo Stadium mezza giornata fa. La prestazione degli uomini di Allegri è stata abbastanza convincente, occasioni a ripetizione con risultato rimasto in bilico sino al rigore di Dybala solamente per l'imprecisione di Pjaca (sempre più simile a Boksic, almeno come impatto e peso sotto porta) e Khedira (comunque assoluto padrone del centrocampo), e soprattutto per le incredibili parate a ripetizione di Gigio Donnarumma: un predestinato, c'è poco da fare. Milan probabilmente troppo rinunciatario, eccesso di prudenza di mister Montella: nonostante ciò i rossoneri non solo hanno avuto la forza mentale di rientrare in corsa, ma hanno addirittura avuto un paio di occasioni per assestare il colpo del k.o., la mancanza di killer-instinct di Deulofeu ed Ocampos non ha consentito ciò. L'azione dell'1-1 - non si può comunque non farlo presente - è nata in maniera abbastanza casuale, ma prima il tocco di Pasalic, poi la fuga con assist dell'ex Everton, ed il tocco mortifero di Bacca sono tutte giocate di rara bellezza: indubbiamente vero, di contro, che un'uscita scoperta come quella di Bonucci è da segnalare come errore grave per il difensore bianconero, anche se ciò lo si può spiegare con l'abitudine dello stesso di difendere a tre; non è semplice fare ritornare al settaggio di una difesa a quattro, per quanto i risultati siano già globalmente di livello alto. Desta impressione anche la poca cattiveria, o malizia, di Barzagli: brutto a dirsi, ma una strattonata a 40 metri dalla porta su Deulofeu avrebbe smorzato sul nascere la pericolosità della ripartenza milanista.

La reazione bianconera dopo l'1-1 è di quelle rabbiose, convinte, di testa, di cuore, anche se imprecisa a più riprese, per lo meno sino al forcing finale dal quale nasce il penalty decisivo, l'unico argomento di discussione da ieri sera ad oggi. Togliamoci il dente e proviamo ad affrontare il punto anche qui: chi scrive, premessa la scelta di non voler neanche chiamare in causa il rigore non dato a Dybala dopo il contatto con Zapata, ha un parere molto simile a quello di Costacurta, situazioni del genere non dovrebbero mai essere punite, ma esiste un regolamento che lascia troppa discrezionalità agli arbitri, e tenere un braccio così largo come fatto dal terzino del Milan lascia ad interpretazioni come quelle che hanno portato alla concessione del rigore, così come in Fiorentina-Juve 2-1, in mezzo alla condanna generale della stampa italiana, non era bastato affinché l'arbitro assegnasse la massima punizione dopo la respinta (con la mano) di G.Rodriguez su tiro di Pjaca. Non è un caso che 99 volte su 100 i difensori affrontano l'attaccante con le braccia dietro alla schiena in situazioni simili, come fatto anche da Romagnoli ieri nella stessa zona del campo qualche minuto prima. Il problema, come già detto fra le righe, sta a monte: si renda chiaro il regolamento (e non solo relativamente al fallo di mano, sono tanti i punti bui), anche perché se un arbitro decide di dare questo rigore neanche la moviola in campo risolverebbe il problema.

Andando ancora più indietro, inoltre, non si riesce a capire quale sia il senso di aver designato Massa per questa partita: all'andata era l'assistente d'area che fece annullare il gol regolare di Pjanic, scelta quella dei vertici Aia, dunque, che può essere letta come lucida follia o piccola provocazione come segnale di forza. Di certo non se ne sentiva il bisogno.

Ultima considerazione a margine: è frustrante leggere commenti pazzeschi da persone solitamente garbate e brillanti. Ok che ci si può anche godere, da tifosi, a vedere rodere i tifosi avversari, ma l'incoerenza e l'ignoranza (nel senso di mancanza di conoscenza di determinati episodi, di determinati passaggi regolamentari) alla lunga stancano, e non giustificano spettacolini poco eleganti.