Batte, batte forte. Chapeau, come batte. Il cuore tuona più forte solo dell'urlo dei tifosi. Dei miei tifosi. Cui, mon Dieu, ho regalato sinora 226 urli di giogia e di piacere. E, diamine, loro m'avranno regalato 226 mila cori. 

Chissà cosa pensano, oggi, di me. Chissà che s'aspettano, adesso, da me. Dopo un intero lustro passato lontano, senz'essere me stesso, in Spagna e negli Stati Uniti. 
Che sono tornato a fare, qui? Forse a chiudere la carriera, rimpinzandomi il curriculum con altri sei mesi ad alti livelli? Oppure sono qui per cercare delle risposte al me di qualche mese fa, smarrito in mezzo a tanti ragazzi di sì, buona volontà, ma dall'inerme approccio tecnico ad uno sport che non fa per loro? 
 
...Merde, che freddo che fa qui in panchina. Guardalo, Arsène. Lui non lo sente proprio questo ghiaccio che ti penetra nelle ossa, e tanto ti intirizzisce le membra, quanto ti ringalluzzisce i pensieri.
Segue la partita, lui. E fa bene. Come lui, al mondo, lo fanno davvero in pochi. 
Accidenti, s'è girato. Sì, mister, mi dica. Sì, vado davanti. Ma davvero? Io? Al posto di Marouane?
Oh là là! 
 
....Mmmm. Altro che freddo. Fami riscaldare, và. Cinque anni dopo, sarò ancora un Gunner. Ma...Perchè mi tremano le gambe? No, non è il freddo. Oramai è da cinque minuti che corro a bordocampo. 
...Ho capito. E' la paura. Paura? Ma di cosa, Titì? Dell'esordio? Ma guarda che questo non è un esordio. E' un ritorno a casa. E quando le persone cui si vuol bene tornano a casa, sono gli altri ad esser emozionati. Non certo tu.
Ecco, come al solito: devo smetterla di darmi del tu.
Dicevo: daì, sù. E' arrivato il momento. Bien, adesso basta coi pensieri. E' arrivato il momento dei fatti.
 
....Gol.
 
 
"Qualche volta, se giochi a calcio, la devi proprio buttare dentro"
Thierry Henry - 2004
 
[citazione tratta da Il libro delle liste sul calcio. Per chi crede di sapere tutto - Foster Stephen (2006)]
 
Alfredo De Vuono