Come esce la Lazio da questo trittico di incontri casalinghi? Forse non con le ossa rotte, ma ci siamo molto vicini. Un obiettivo su tre è ormai svanito, un altro è quasi compromesso (la Dinamo Kiev in questa stagione non ha mai perso in casa e si è confermata più rognosa del previsto). Resta la Serie A, con il traguardo del quarto posto da centrare a tutti i costi per evitare che l'annata da semi-trionfale si trasformi all'improvviso in deludente o - addirittura - fallimentare. Sette giorni all'insegna della sfortuna che hanno un po' "macchiato" quanto di buonissimo fatto fino a questo momento. Ma spiegare e giustificare il tutto in questa maniera sarebbe quanto mai banale e riduttivo. La flessione di Immobile e compagni, a parte qualche svarione difensivo di troppo (che però è stata pressoché una costante quest'anno), ha il volto di due giocatori in particolare: Luis Alberto e Milinkovic-Savic, senza ombra di dubbio tra i principali artefici di un cammino brillante. Il loro recente calo è sotto gli occhi di tutti: lo spagnolo, dopo aver rinnovato fino al 2022, non incide più a livello di bonus e prestazioni come riusciva a fare prima, il serbo nelle ultime tre partite (al netto dello splendido assist di ieri sera per il provvisorio 2-1) sembra stia cominciando a giocare con eccessiva sufficienza o persino svogliatezza. Non a caso quest'ultimo rischia il turn-over a Cagliari, a vantaggio di un Felipe Anderson che si sta confermando a pieno la vera arma in più di questo finale di stagione. Gli ultimi sette gol realizzati dal brasiliano, tra campionato e coppe, sono arrivati tutti tra le mura amiche: appena ricomincerà a essere decisivo anche in trasferta, sarà impossibile tenerlo fuori dall'undici titolare. In ogni caso, tuttavia, vale la pena scoprirlo già a partire da domenica pomeriggio, alla Sardegna Arena, arretrando Alberto in mediana e confermandolo come spalla di Ciruzzo là davanti.
Cagliari e Kiev, poi il Bologna in casa: un altro snodo cruciale, da 270 (e forse più) minuti. Inzaghi lo sa benissimo: sta per cominciare un'altra settimana da cuori forti. Sperando che anche la Dea bendata, finalmente, si svegli e faccia la sua parte.