di Ezio Azzollini

 

Non che ci avessero distratto le grandi abbuffate festive (capitoni, lenticchie, spumanti, 4-2 ai campioni del Mondo), ma un po' dal clima si era stati presi, via. E invece, nel giorno che tutte le feste porta via, il solito Sassuolo (che portò via sua Allegrezza, tempo fa) rende consistente la convinzione già solida che non fosse esattamente Cerci il primo punto all'ordine del giorno delle necessità di organico del Milan.

 

Forse ha ragione chi (cattivello) sostiene che sia stata una opportunità trovata per strada, e che la vera trattativa fosse Torres all'Atletico. O meglio, l'ingaggio di Torres via dal Milan. E che, se c'era Cerci, tanto meglio.

 

Fatto sta che le esigenze, con tutte le Coppe d'Asia che vuoi, fossero altre. Fatto sta che una defezione di De Jong, evidentemente insostituibile, getta nel panico e rende il filtro davanti alla difesa praticamente nullo. E, a tal proposito, visto che già manca chi ne svolga il ruolo in caso di necessità, figurarsi se si può attualmente pensare ad un Milan senza De Jong, probabilmente attorno alla questione del rinnovo dell'olandese regna un po' troppa, incauta nonchalance.

 

E insomma, poiché dubitiamo che Cerci possa fare il centrocampista di rottura, dedicarsi al filtro, e dare respiro alla difesa quando è sotto pressione, il Sassuolo rende consistente la convinzione già solida di cui sopra. E una difesa, finalmente sistemata, tagliata come il burro perché manca De Jong è una cosa da far piangere il cuore. E non è perché con le feste siamo tutti più sensibili. E poi le feste sono finite.

 

Le feste rossonere se le porta via la vittoria del Sassuolo, e così sia. Altrove, ad ovest, iniziano ad avvertire i primi segni dell'allegrezza. Ma questa è una cosa che, per ora, non lenisce.