Ma chi l'ha mai detto che se hai 27 anni, fai il calciatore, hai talento, giochi in uno dei club più gloriosi della storia, guadagni dodici milioncini netti di euro l'anno, hai una fidanzata che il mondo t'invidia, tu non possa essere triste?

 

Nessuno. E infatti Cristiano Ronaldo, cui corrisponde il profilo tracciato, è triste. Si è triste "a causa di alcune persone nel club" come ha spiegato dopo la partita contro il Granada giustificando la mancata esultanza per il gol.

 

Notizia che ha fatto il giro del mondo provocando l'ilarità generale: tutti a far battute, come quel cattivone insensibile di Galliani che ha ironizzato “vorrei essere triste come lui, anche vista la fidanzata che esibiva a Montecarlo…”

 

Ma la tristezza è un sentimento spietato, non fa distinzioni: colpisce i poveri come i ricchi, i brutti come i belli, i bidoni come i fuoriclasse. E questa volta se l'è presa con il Cristiano del Gol

 

Tra le varie ipotesi dei maligni anche quella di un pò di frustrassione, come pronuncerebbe Josè Mourinho, il mister che da buon padre di famiglia (e che famiglia!) si è subito prodigato a rassicurare il cucciolo "non devi avere dubbi, qui sei importante. Devi sentirti amato, siamo qui per ascoltarti e aiutarti"

 

Perchè frustrazione? Ma perchè nonostante tu abbia 27 anni, un immenso talento, giochi in una squadra stellare, c'è sempre qualcuno un gradino sopra di te. Andres Iniesta, ad esempio, che si è aggiudicato il titolo di Uefa Best Player 2011/2012, proprio davanti al pulcino portoghese. Oppure quel nanerottolo pestifero che gioca nella squadra rivale e non merita neanche di essere nominato.

 

Ma queste ovviamente sono solo le supposizioni dei maligni. Chi l'ha detto che un diodelcalcio non possa essere triste? In ogni caso questa è per te Cristiano, calimero dei giorni nostri, sperando che la tristeza svanisca per sempre.

 

 

 

 

Fabio Galluzzo