A proposito, ma ieri non doveva finire il Mondo? Cavolo, e dire che lo aspettavo da mesi questo rubicondo appuntamento, orgogliosamente diffuso da quello straordinario - nonche presumibilmente olfattivamente discutibile - popolo dei Maya.
Ammalato di febbre della fine dell'universo, e confuso dalla visceralità delle loro profezie, mi ritrovavo, lemme lemme, a contare e prender atto della loro coinvolgente ampiezza mediante i social networks.
E non ero il solo, peraltro, ad aspettare, fremente, lo spettacolo delll'allineamento Sole-Venere-Terra di ieri notte. Da qualche parte negli U.S.A., - non certo la patria della razionalità - se non ricordo male, un gruppo di persone contattasi via Facebook aveva lievemente deciso di festeggiare allegramente la morte dei tempi con un bell'orgia-party, nel quale sciogliere le tensioni accumulatesi causa attesa, e contemporaneamente farsi beccare dalla vecchia signora col bastone (non quello che pensate) in mano, in un bel contesto fatto di lussuria, cosce, capezzoli, peluria e chissà cos'altro: la morte più bella, dicono in tanti.
Una delle tante, aggiungo io.
Ed invece, nulla. Ho aspettato sveglio sino alle 3:57 del mattino, steso sulla sdraio che abita gli infimi spazi del mio terrazzo, per chiudere l'after-hour in un non certo salutare andirivieni di sigarette, birra ghiacciata e caffè.
Accidenti, amici Maya: se me l'aveste detto un anno fa che la vostra nefasta profezia odierna era solo una boutade creata ad hoc per divampare i social, mi sarei organizzato diversamente. Magari, conscio della sua farcitura di sciocchezze, mi sarei adoperato anch'io, per partecipare al fiki-fiki party di cui sopra. Oppure, meglio, ne avrei organizzato uno a settimana, per preparare i nostri blasfemi animi al pentimento dell'attimo ultimo.
Potevate dirmelo, e che cavolo. E, magari, potevate dirmi anche tante altre cose. Ad esempio: se solo avessi saputo che la Juve avrebbe vinto lo scudetto così, senza perdere neppure una partita in campionato, magari, avrei comprato Buffon e non Abbiati, al fantacalcio.
E invece no, non m'avete detto nulla.
Se solo avessi saputo di tutta quella storiaccia di Carobbio, delle combine, e della sua fisiologica propensione al canto a mò di cardellino, magari, gli avrei chiesto l'add su FB o Twitter, cercando di strappargli, che so, qualche interessante spunto per le mie giocate. E invece no, neanche questo m'avete fatto sapere.
Potevate raccontarmi della Nazionale di Prandelli, che gioca l'esordio contro la Spagna con la difesa titolare Chiellini-De Rossi-Bonucci. Non c'avrei mai creduto, un anno fa, ma quantomeno m'avreste strappato una risata. Se m'aveste detto del ritorno di Zeman alla Roma, però, vi giuro, c'avrei creduto. Perchè, diciamola tutta, se lo sarebbe meritato comunque, a prescindere dalla straordinaria esperienza di Pescara.
E non solo: potevate dirmi chiaro e tondo, l'anno scorso, che poi non avrei mai più avuto tra le mani, ed in TV, un Nesta, un Gattuso, un Del Piero ed un Inzaghi: diamine, avrei cercato di godermeli, in questa stagione, ancor più di quanto non me li sia davvero goduti.
Potevate rendermi edotto, infine, del fatto che, ancora nel 2012, c'era il rischio che dei ragazzoni così in salute potessero ancora morire su di un campo di calcio o di pallavolo. Magari adesso avremmo avuto un Morosini o un Bovolenta in più. Ed invece no. Oppure, meglio ancora, avreste potuto dare una mano a tutti i lavoratori dell'oscurità che quelli bravi chiamano 'sismologi', nel prevedere alcune catastrofi.
No, voi no. Voi, sempre a parlare di fine del mondo, di corpi celesti che s'allineano e di danzatori bulgari a piedi nudi sui bracieri ardenti...E vabbè, così è facile.
Se questo deve essere il vostro contributo alla realizzazione dello spirito ed alla felicità dei popoli, lasciatevelo dire: fatevi i cazzi vostri.
Così ci risparmieremo un sacco di post su facebook, un sacco di gente rapita dalle nefandezze e, magari, potremo dedicare il tempo a qualcosa di, anche solo vagamente, più interessante.
Tanto sul terrazzo con la birra ed il pacchetto di sigarette che s'adagiano sul pouf a fianco a me, cari miei, ci vado lo stesso. A prescindere dalla fine del mondo.
Alfredo De Vuono