Lunedì 28 novembre 2022 è un giorno che resterà a lungo scolpito nella memoria degli juventini e di tutti gli appassionati di calcio italiano. La sera di quel giorno si è infatti dimesso in blocco tutto il consiglio di amministrazione della Juventus, inclusi gli elementi più di spicco come l'ormai ex Presidente Andrea Agnelli e l'ex vice-Presidente Pavel Nedved. Il motivo di queste dimissioni in blocco è riconducibile all'inchiesta denominata "Prisma" e ruota tutto attorno all'aspetto finanziario della Vecchia Signora. In particolare sotto la lente d'ingrandimento ci sono alcune manovre illecite legate alla stesura di bilanci che non corrispondevano alla realtà ed all'accordo raggiunto con i giocatori della prima squadra nella cosiddetta "manovra stipendi" messa a punto durante il periodo di COVID.

Questo terremoto ha ovviamente scosso tutto l'ambiente sportivo e non solo. L'opinione pubblica si è rapidamente divisa in più fazioni in merito a quali possano o debbano essere le punizioni da comminare ai dirigenti colpevoli di queste manovre illecite e, soprattutto, alla squadra juventina. Si va da chi parla di radiazione della squadra portando ad esempio i casi di Chievo Verona e Cesena, fino all'estremo opposto che parlerebbe al massimo di un'ammenda per la società e la sospensione dei dirigenti che, però, si sono già dimessi.

Come è solito nel malcostume italiano qualche "talpa" ha già fatto fuoriuscire sui principali media anche alcune delle intercettazioni che, a norma di legge, dovrebbero restare secretate almeno fino al termine delle indagini. Dal quadro che ne esce è che oltre alla manovra stipendi c'è ben altro gestito in maniera decisamente impropria, anche se quello non pare essere oggetto di condotta illegale, almeno fino a questo momento. Secondo quanto riportato negli stralci delle intercettazioni tutta la dirigenza bianconera era, eufemisticamente, scontenta dell'operato di Fabio Paratici, dapprima erede designato di Beppe Marotta e poi elemento di divisione all'interno della società. L'utilizzo scellerato delle plusvalenze ha finito con il mettere in difficoltà tutta la dirigenza, compresi Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene chiamati a rimediare sotto l'aspetto sportivo ed economico a quanto lasciato da Paratici, nel frattempo volato al Tottenham.

Quello che sorprende di più però è la superficialità con cui certi argomenti vengono trattati. Se le intercettazioni venissero confermate in toto, i dirigenti della Juventus, una delle società sportive più importanti d'Italia e d'Europa, affrontano la gestione come se fosse poco più di una Lega del Fantacalcio, anzi in alcune chat di gruppo vengono effettuate discussioni di livello decisamente più alto. Pur sapendo di essere fortemente a rischio di intercettazioni i dirigenti della società bianconera si sono lasciati andare a commenti e dichiarazioni fin troppo leggeri ed indiscreti, sia al telefono che durante alcuni incontri al di fuori della sede juventina. Tuttavia quello che lascia ancora più basito, almeno il sottoscritto, sono le intercettazioni dette "a cornetta aperta": ovvero che dopo aver colloquiato telefonicamente alcuni degli esponenti di una società come la Juventus lascino il telefono in posizione scorretta così da poter permettere agli inquirenti di continuare la registrazione di quella che, rapidamente, si trasforma da un'intercettazione telefonica ad una ambientale.

Per porre fine a tutto questo ed evitare sanzioni più severe, la proprietà della Juventus è corsa rapidamente ai ripari, accettando quasi in toto le dimissioni di Andrea Agnelli e di tutti i componenti del consiglio di amministrazione, respingendo solamente quelle di Arrivabene e, si vocifera, anche quelle arrivate da Massimiliano Allegri. Al dirigente ex-Ferrari ed al tecnico livornese toccherà il compito di traghettare la società e la squadra in questo periodo transitorio, almeno fino al momento dell'insediamento del nuovo CDA, previsto per il prossimo 18 gennaio.

Di solito arrivati a questo punto dell'anno tutti gli appassionati di calcio e le società iniziano a tirare le somme e a studiare/fantasticare le mosse del prossimo calciomercato invernale. Invece quest'anno per la Juventus e tutti i suoi tifosi si prospetta una Natale all'insegna della tensione, forse il Natale più difficile dell'ultracentenaria storia bianconera. Questa situazione è a dir poco incerta e spinosa ed ogni giorno può evolversi in qualsiasi situazione. Pensare al mercato senza una vera dirigenza e con una situazione economica tutta da ridefinire è a dir poco utopistico, anzi saranno piuttosto ardui i compiti di Arrivabene ed Allegri per tenere, come si suol dire, la barra a dritta e lavorare per dare continuità agli ultimi, positivi, risultati sul campo.