Stasera toccherà di nuovo a me: un anno dopo. Dodici, lunghissimi, mesi dopo l'ultima, affanosissima, asta del fantacalcio, torno a vestire i panni del sapiente mix tra il lungimirante manager dallo sguardo infido e dall'offerta consona, e lo sconsiderato epigono di Borlotti, schiavo del pastificio Mosciarelli. 

 

Tocca a me, ed un po' non vedo l'ora, ed un po' mi sale l'ansia. L'ansia di dismotrare ancora una volta di poter essere il migliore: savio e spregiudicato al tempo stesso, consapevole ma falsamente ingenuo, incorruttibile ma elastico, democratico ma eccezionalmente dittatoriale nell'impormi. 

Quest'anno, l'asta, per la prima volta la farò con un gruppo nuovo di fantallenatori. E siccome in tanti mi dicono che il mio cervello abbia in realtà non più d'una quindicina d'anni, ecco che le sue seghe si sprecano, turpi e inconsapevoli, producendo falsi orgasmi cerebrali che in realtà null'altro sono, se non effetti collaterali della suddette pippe mentali. Anniento lo stress, magari. 

E mi proietto virtuosamente all'asta che verrà. 

Ai suoi protagonisti eclettici, ai suoi turbinii dialettici, alle sgomitate ed alla birra, al diktat del battitore che fa il pari coi silenzi di chi vive un attimo che dura una vita, per decidere se offrire, o meno, un fantamilione in più o no per Casarini. 

 

Quante aste, nella mia lunga carriera da fantallenatore. Potrei anche scrivervi che ho visto cose che voi umani...Ma voi non siete umani: siete fantallenatori almeno quanto me. Quindi non mi limiterò a scrivervi quello che ho visto, in oltre 15 anni di carriera da mitomane di questo gioco, ed anzi allenterò la presa raccontandovi di quello che ancora non ho visto, ma che, magari, un giorno, avrò la (s)fortuna di vedere. Magari, chissà, già stasera.

Quindi, sotto con la #listadelleaste a cui non ho (ancora) partecipato.

 

Asta #1) Fantallenatori organizzati in coppie, al centro del tavolo due mazzi di carte francesi sui cui palmi sono scritti i nomi dei calciatori da acquisire. Regole astruse e fuori da ogni logica di assemblamento delle rose: chi pesca un due - che incomprensibilmente si ostinano a chiamare 'pinella' - sceglie uno tra Cavani, Milito e Jovetic; nel mazzetto delle carte scartate, tale 'pozzo', è possibile ritrovare svincolati del calibro di Murru, Angella, De Feudis, Soddimo, Keko, Nowothny e Melazzi. Pare la chiamino Can-Asta.

 

Asta #2) I fantallenatori si radunano alle 11:00 circa della domenica mattina, indipercui in pieno anticipo, in una sinagoga, bardati di abiti liturgici e riveriti da chirichetti che distribuiscono alla folla astante piccoli manabili in cui sono riportate regole e minuziosità del gioco. Il battitore indossa, serafico, un abito talare, ed utilizza, indefesso, un campanello per richiamare l'attenzione verso il suo countdown verbale. Le quote di partecipazione vengono versate dai fedeli in lunghi salvadanai di latta sui quali sono riposti solenni candelabri, che ogni fantallenatore accende sperando che quel cero aiuti il suo Scozzarella a diventare capocannoniere dell'Atalanta. Il giocatore più ricercato è Juan Jesus. A fine tenzone, si pasteggia tutti allegramente a base di insapori ed inodori lamelle di cartongesso, bagnate voluttuosamente nei calici di vino. Termina così - con una stretta di mano che significa pace, ma solo fino alla prima di campionato - l' Ecclesi-Asta.

 

Asta #3) I partecipanti al torneo sono tutti rigorosamente minorenni, glabri e sorridenti. A dirigere l'orchestra, è purtroppo un vecchio pedofilo impudico, che tra un Hamsik e un Diamanti distribuisce caramelle ai convenuti, invitandoli ripetutamente a casa sua, vantandosi di possedere la più grande collezione di trofei fantacalcistici dell'emisfero. Nella maggior parte dei casi il tutto si svolge in desolati giardinetti spesso attigui a scuole elementari e medie, dove i giovini fantallenatori vengono più adescati che invitati a partecipare al giuoco. Lo stesso battitore di cui sopra si presenta alla reunion vestito solo d'un impermeabile macchiato e d'una taglia superiore. Quando un partecipante si aggiudica Chiellini, festeggia, ridanciano, mostrando a tutti il suo ciondolante Larrondo. Prim'ancora di arrivare agli attaccanti, le Iene fanno irruzione e mandano a monte il fantatorneo conosciuto come Peder-Asta.

 

Asta #4) I partecipanti, pur non essendo sotto effetto di droghe, si ritrovano festanti e si avvolgono di sorrisi e abbracci, e senza lasciar denotare alcun tipo di competitiva avversità. Quando vengono esposte le regole più inique della storia dei fantasport, scattano comunque ampi cenni d'approvazione e addirittura pollici in su accompagnati da applausi con le orecchie da parte dei più snodati. Uno si alza e dice: "Io prendo Buffon a uno!". Dalla curva sud parte una ola di ammirati "...Ohhhhhhhhhhhh...", che si conclude con bocche talmente spalancate e ridanciane da rilanciare seri dubbi sull'eventuale presenza d'una paresi collettiva che si contagi via etere. Pur essendo prossimo all'esonero, ed avendo raccolto sinora una media non superiore al 4,5, l'allenatore più combattuto è Allegri. Smit del Cagliari e Sanseverini del Palermo vengono scambiati per Barzagli e Klose, e con soddisfazione reciproca. E' appena finita un Entusi-Asta

 

Asta #5) Concludiamo questa mini-rassegna delle aste a cui non vorreste mai partecipare di Gip-piana memoria, con una delle più discusse di quest'epoca. I fantallenatori arrivano in sede a bordo di enormi autovetture, guidate da seriosi autisti in giacca e cravatta; ma solo dopo aver prima pasteggiato al ristorante pagando 1,21 euro per un piatto di ravioli d'astice al tartufo e 83 cent per l'aragosta imperiale su letto di caviale del Volga. Satolli, riempiono gli scranni da cui chiamano i calciatori mentre silenziosi inservienti servono loro prelibate coppe di champagne Cristal del 1820. Mentre alcuni di loro si dilettano nello scaccolamento free-style ed altri provano le nuove apps del loro Ipad7 aziendale - gentilmente concesso loro dagli organizzatori per consultare le probabili formazioni di Fantagazzetta - , solo alcuni chiamano i nomi interessati tamponando a caso dei pulsanti rossi posti fronte a loro. Sempre le telecamere delle Iene, nel frattempo, inquadrano quelli che messaggiano con Nicole Minetti e Sara Tommasi, e che a fine asta comunque compreranno Osvaldo e Cavani barattandoli con un posto in RAI o una segreteria al Ministero dell'Agricoltura. Le quote di partecipazione, ovviamente, sono foraggiate dagli stessi deficienti che, eleggendoli, hanno concesso loro i privilegi di partecipare al gioco più comodo del mondo, e pure gratuitamente. Qualche anno fa il fenomeno è diventato addirittura un best-seller: primo caso al mondo di boom editoriale legato al fantacalcio. Il battitore è spesso una donna vagamente incazzata e che mette immane ansia ai (pochi) che volevano prendere Weiss e Obiang. La Lega si chiama Montecitorio, ed ovviamente la tipologia si chiama C-Asta.         

        

E lì dalle vostre parti, di che asta siete? Anzi, meglio...A che asta sognate di (non) partecipare?

 

Alfredo De Vuono