9 gare giocate, solo 3 dall’inizio, in 29 giornate. Una media voto del 5.72, e un solo malus, senza bonus, con un’ammozione raccolta due turni fa. Sono, e purtroppo resteranno queste, le statistiche del primo, difficile e sfortunatissimo, campionato italiano di Marko Pjaca.
Perchè il campionato del giovanissimo croato, conteso in estate da Milan e Juventus per poi scegliere, nonostante il blitz di Galliani, i bianconeri, complicato lo è stato fin da subito. Prima il mancato utilizzo, con un minutaggio davvero esiguo nei primi mesi della stagione, per il 21enne attaccante, inserito, quando inserito, solo nei minuti finali. Fino al primo stop, sempre in Nazionale, con la Croazia. Frattura scongiurata, si disse, e addirittura si credeva in un recupero lampo, per le giornate immediatamente successive, anche perchè al rientro dopo la pausa, contro l’Udinese, doveva essere il grande momento di Pjaca impiegato da titolare. Non successe, e anzi Pjaca rimase lontano dal campo per settimane.
Lontano dal campo (e queste purtroppo sì che sono statistiche destinate ad essere incrementate), Marko Pjaca ci era già rimasto per più di metà campionato, effettivamente, e prima del tremendo ko di ieri contro l’Estonia, che ha causato, tra le altre cose, la rottura del crociato.
Il 31% della sua stagione effettiva, misurata alla 29a giornata, Pjaca lo aveva già vissuto da infortunato, 9 giornate. In altre 6 (il 20,7 % delle gare) era rimasto appunto inutilizzato da Massimiliano Allegri.
Sino alla beffa più atroce: adesso che ad Allegri l’impiego di quel talento, conteso tenacemente al Milan, fino a farsi scegliere nonostante la prospettiva poi confermata di una maggiore difficoltà di vedere il campo, avrebbe fatto comodo eccome, non sarà possibile.
Resta, per Marko Pjaca, l’unico sorriso stagionale, quel gol al Do Dragao in Champions, unica perla di una collana fatta di difficoltà e infortuni. Speravano altro, i bianconeri, e tutti gli amanti del calcio. Sperava altro soprattutto lui, Marko Pjaca, che in una stagiona nata sbagliata, non ha potuto dimostrare il suo valore. Generalmente in questi casi l’augurio è di tornare più forte di prima. Ma un prima, per Pjaca, almeno in bianconero, non c’è di fatto stato: ritrovarlo tra 6-8 mesi, di nuovo in campo, sarà già di per sé un sorriso.