All’incrocio dei sentimenti e dei ricordi. Conte e Spalletti. Un’inversione di provenienze. In congiunzione con un passato che adesso soccombe davanti a un presente che reclama nuove glorie. Antonio Conte ha già provveduto a sferrare un colpo alla sua storia. Luciano Spalletti vorrà farlo nonostante le diplomazie del caso.
Al Maradona si affrontano due scuole diverse. Un tempo coincidenti, ai rispettivi posti. Adesso invertite, con la filosofia dell’essenziale sulla panchina del Napoli e con quella del gioco ad alta qualità su quella bianconera. Con quest’ultima ancora dentro un work in progress per cui la classifica parla di due condizioni diverse, ma facilmente riavvicinabili per una compressione generale per cui questo campionato non ha ancora dichiarato il suo padrone.
Lo storico più recente sorride a un Napoli che nelle ultime 8 uscite di campionato è stato sconfitto solo una volta dalla Juventus e con un Maradona che contro i bianconeri negli ultimi anni ha sempre riservato vittorie per i partenopei.
Il Napoli deve resistere fino al recupero dei tanti giocatori ancora fuori e in attesa di rientro. Una resistenza alla quale gli azzurri si sono abituati già nella scorsa stagione, ma stavolta si fa più difficile, davanti a più competizioni e un numero ancora più alto di difficoltà. Per la sfida con la Juve sarà emergenza a centrocampo. Si è fermato pure Lobotka. Vergara dovrà tenersi pronto per dare il cambio alla coppia Elmas McTominay, l’unica possibile, con Politano a fare altrettanto a quella avanzata formata da Lang e Neres. In attacco un Lucca alla ricerca di fiducia è ancora l’alternativa al lavoro tattico di Hojlund. Intanto Spinazzola sembra essere definitivamente recuperato.
Per Spalletti invece le difficoltà di formazione arrivano soprattutto in difesa. Per la gara di Fuorigrotta l’allenatore della Juve dovrebbe affidarsi alla difesa a tre con Koopmeiners abbassato sulla linea dei tre centrali. Conceiçao e Yildiz agiranno a supporto di David, titolare al posto dell’infortunato Vlahovic. Soluzioni, quelle dell’allenatore toscano, indirizzate a far muovere un 3-4-2-1 in grado di garantire sia copertura che la possibilità di rendersi pericoloso con il palleggio degli uomini di maggiore qualità.
Considerando gli attuali equilibri di classifica e la necessità di gestire impegni e risorse non al meglio in vista dei prossimi appuntamenti, il Napoli non avrà bisogno di spingere sull’acceleratore, anche se la partita dopo le ultime vittorie con Atalanta e Roma per gli azzurri può assumere un valore molto importante. la Juventus ha 5 punti di ritardo dalla testa della classifica e un risultato positivo la rilancerebbe di certo verso altre ambizioni. Tuttavia in questo momento l’obiettivo zona Champions resta quello più realistico.
Sul piano tattico è probabile che la gara si svilupperà in fasi diverse. La condizione atletica di chi sarà chiamato agli straordinari sarà decisiva. E per il Napoli l’idea degli ultimi risultati maturati con la Juve riconduce di certo a stimoli e possibilità di alto valore. Per cui c’è anche da soffrire.