di Elio Goka

Il Napoli deve ricomporsi. Le ultime settimane sono state concitate, frenetiche, logoranti. Il peggio si è
concentrato in una sequenza di episodi negativi e di cinici condizionamenti. Adesso c’è l’ultima fase. Meno
di due mesi alla fine di un calendario che ha scandito una stagione fuggita via a mettere alla prova le più
incredibili sopportazioni.


La Juventus, che si è vista restituire i punti della penalizzazione (adesso è terza in classifica) e che sarà poi in
attesa di nuovo giudizio, è l’avversario per eccellenza. Al di là delle classifiche e dei numeri. Lo è stato in
tanti momenti. In un passato più recente e in quello più remoto. La trasferta di Torino per i partenopei cade
in un momento delicato. Qualche assenza di troppo e la necessità di riassettarsi per le ultime giornate.
Tutto il decisivo affidato a un recupero progressivo. Contro un avversario egualmente stressato sul piano
fisico e mentale. La Juve viene da due sconfitte consecutive in campionato. Lazio e Sassuolo hanno
rallentato bruscamente una corsa che si era caratterizzata di un’ottima continuità di risultati.
Spalletti per la gara di Torino dovrà fare a meno di Politano, Mario Rui e Simeone. Rrhamani non offre
piene garanzie. Il doppio confronto di Champions ha lasciato il segno. La severità, a tratti ingiusta, di un
quarto di finale che resterà per sempre irrisolto ha seminato i suoi turbamenti e ha incerottato parte
dell’organico.


Il Napoli a Torino rivedrà il rientro di Kim, Olivera sulla sinistra nuovamente titolare e Juan Jesus e Ostigard
in ballottaggio per un posto da centrale difensivo al fianco del compagno coreano. Anguissa tornerà in
mediana e Lozano completerà il reparto offensivo con Kvara e Osimhen.

Allegri, reduce da due sconfitte in campionato, ma fresco qualificato alle semifinali di Europa League, dovrà
rinunciare a Bremer. Le fatiche di coppa potrebbero indurre il tecnico toscano a optare per qualche cambio
di formazione mirato a un turnover che faccia rifiatare alcuni elementi. Gatti in difesa, De Sciglio sulla corsia
esterna e Milik in attacco sono i candidati principali per una maglia da titolare.


Il copione tattico, considerando due squadre che vorranno gestire le risorse atletiche dopo gli impegni
precedenti, non è di così immediata interpretazione. La Juventus sulla carta è più guardinga, mentre il
Napoli potrebbe fare la partita alzando il baricentro. Tuttavia Spalletti sa che la Juventus si gioca in casa una
gara molto importante in vista della qualificazione tra le prime quattro. Quindi sarebbe più pronosticabile
un equilibrio tattico tra due squadre che non saranno così inclini a sbilanciarsi in eccesso. I cinque cambi,
inoltre, faranno il resto, considerando che lo stesso allenatore del Napoli dovrà fare i conti con qualche
assenza di troppo.


La gara di Torino è ancora vicina agli impegni europei e, inevitabilmente, porterà con sé le scorie delle
fatiche infrasettimanali. Ma, soprattutto per il Napoli, la partita vale principalmente la necessità di riaversi
con la giusta e solida pulizia mentale. Lontano da eccessi di delusione per quello che è stato e resta
l’obiettivo numero uno di una stagione.