di Alan Bisio
Garcia in bilico, carote per conigli a Trigoria, l'ossessione di ritrovare Gervinho dal primo minuto, eppure questa Roma dista solo quattro lunghezze dal Napoli capolista. Il calcio è strano. Strano come Ventura, che a causa di problemi alla schiena ha rinunciato allo sci nautico, ma non rinuncerebbe mai al fuoco di Vives, che - come il pompiere - paura non ne ha. Belotti gode di rinnovata fiducia e resta partner di Quagliarella, mentre Garcia preferisce l'accoppiata straniera Szcz?sny-Rüdiger all'italiana De Sanctis-Cástan. All'Olimpico fischia Damato.
PRIMO TEMPO - Atteso poco meno del Giubileo, Gervinho resta sul terreno di gioco venticinque minuti scarsi a causa di problemi muscolari: abbastanza per regalare voto agli arrabbiati fantacalcisti, troppo poco per incidere sul match. Ecco Iturbe. Il nervosismo è denso come il sudore sulle gote di Acquah, che se le promette con Florenzi costringendo Damato al doppio cartellino. Vives giganteggia fra De Rossi e Nainggolan e Džeko, solidale col suo City abbattuto dallo Stoke, si muove come se Glik ne azionasse il rewind. E Iago? Gioca un tempo a fare retropassaggi. Garcia si preoccupa, Ventura sogna il colpaccio mentre Belotti mira Baumgartner concludendo male un invitante contropiede.
SECONDO TEMPO - Le sciate di Bruno Peres, fra discesa e slalom, terrorizzano l'asse Nainggolan-Digne, ma Quaglia e Gallo non hanno ali per svettare sui centrali-orchi della difesa giallorossa. Il chicchiricchì, però, è forte e chiaro per la cresta ossigenata del belga, che per contenere l'esplosività dell'ex Palermo prima deve spendere il giallo e poi rifila un calcetto sospetto a Baselli che fa infuriare Ventura. Il cambio Maxi López-Quagliarella è il segnale della crisi sempre più profonda che sta vivendo il bomber granata, a secco da troppo tempo. Iturbe porta qualche idea a tuttocampo e sfiora il gol sul corner tagliato di Iago, ma è troppo poco per matare un Toro organizzato e troppo frettoloso nel ripartire. Tutto, però, accade negli ultimi cinque minuti. Prima un'innocua punizione di Pjani? buca il colpevole Padelli e poi, con Damato già pronto a fischiare, Rüdiger costringe - con l'ennesimo svarione - Manolas al fallo da rigore su Belotti, ma restano molti dubbi: il greco pare toccare solo la sfera. Maxi dal dischetto la calcia così vicina al palo che in molti temono per le coronarie di Ventura: salve, così come il risultato. 1-1 e tutti scontenti.
Un punto a testa in extremis salva il Toro, che a conti fatti avrebbe pure meritato di più. Garcia, fortunato a passare in vantaggio, deve fare i conti col morale e con gli infortuni in vista della decisiva gara di Champions League contro il Bate.
TORINO-ROMA 1-1 (0-0)
MARCATORI: 84' Pjani?, 95' Maxi López (R)
TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Bruno Peres, Acquah, Vives, Baselli (70' Benassi), Molinaro (86' Martínez); Quagliarella (66' Maxi López), Belotti. All.: Ventura
ROMA (4-3-3): Szcz?sny; Florenzi, Manolas, Rüdiger, Digne; Pjani?, De Rossi, Nainggolan (71' Vainqueur); Gervinho (25' Iturbe), Džeko, Iago Falque (85' Torosidis). All.: Garcia