La panchina della Juventus può scottare, con Cristiano Ronaldo un po' meno: ricordi e curios retroscena nella lunga intervista di Marco Simone a Il Posticipo: l'ex attaccante del Milan racconta anche un aneddoto a proposito del soprannome che affibbiò ad Andrea Pirlo, e dice la sua sulle difficoltà dell'allenatore bianconero su una panchina così importante alla prima esperienza.

Simone, Pirlo e quel soprannome...

"Nel 2001 quando sono tornato al Milan ho trovato un gruppo di ragazzini che portavo con me a Monaco a passare belle serate: Pirlo, Gattuso, Abbiati, Brocchi. Chiamavo Pirlo “catacomba”: lo avevo soprannominato così per il suo modo di parlare e il suo carattere di bassa pressione. Pirlo alla Juventus? Qualche anno fa allenavo il Tours in Serie B francese e in quel periodo Zidane era stato nominato allenatore del Real Madrid. In un’intervista mi avevano chiesto cosa ne pensassi. Risposi che era più facile allenare il Real che il Tours. Per tante cose è più facile guidare la Juventus, per altre cose meno perché devi saper sopportare una pressione completamente diversa. Allo stesso tempo se alleni la Juve però hai grandissimi giocatori a disposizione".

"Allenare la Juventus, facile e non facile allo stesso tempo"

"Penso a tutti gli allenatori che hanno guidato il Real di Cristiano Ronaldo: se un giocatore garantisce due gol a partita è una sicurezza per qualsiasi allenatore. Anche se la giornata dovesse andare male ci sono comunque quei due gol in cascina. Quando hai a disposizione tanto materiale è più facile fare l’allenatore. Poi bisogna saperlo gestire: è facile e non è facile allo stesso tempo".

Marco Simone (Getty Images)
Marco Simone (Getty Images)