E' la dura legge del gol, fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano, e poi vincono. Loro stanno chiusi ma... alla prima opportunità salgono subito e la buttan dentro a noi”.

 

Tra il ritornello della canzone “La dura legge del gol” di Max Pezzali ed alcune partite della Roma di Zeman, non c'è alcuna differenza. L'ex cantante degli 883, con qualche anno di anticipo, ha colto a pieno il problema dei giallorossi che ogni tanto viene fuori: la difesa. Dico ogni tanto perchè magari, quando si vince, tale aspetto passa in secondo piano. Ma se per ben due volte vai in vantaggio sul 2-0, in casa, e dopo una serie di palle gol sprecate il risultato finale è di 2-3... qualcosa non va. Errare è umano, ma perseverare è diabolico.

 

Spesso, tra le mura amiche, l'inizio gara dei capitolini è spettacolare: occasioni che arrivano da destra, sinistra, centro, uomini che si inseriscono ovunque. Un vero spot de calcio offensivo. Peccato che, come la carrozza di Cenerentola che a mezzanotte si trasforma in zucca, anche la Roma dopo un inizio da top club diventa la squadretta dell'oratorio(con il rispetto dovuto a tutti coloro che si divertono amatorialmente a giocare a calcio). L'undici di Zeman improvvisamente, dopo avere la gara saldamente in pugno, si trova in balia dell'avversario di turno che prima dell'episodio favorevole si era visto pochissimo.

 

Stasera, in quel di Parma, avrà ragione Max Pezzali nuovamente? Il finale “Cosa importa chi vincerà”, però, va bene solo nelle canzoni: nella realtà il risultato finale conta.

 

 

Antonio Pellegrino