Negli ultimi anni la Juventus non è stata baciata dalla buona stella per quanto riguarda gli infortuni, con assenze di giocatori importanti per lunghi periodi o momenti cruciali per l'esito delle stagioni. Anche la scorsa annata è stata caratterizzata dalla prolungata assenza di Federico Chiesa, per via della rottura del legamento crociato, e sul finale anche dalla non perfetta forma fisica di Dusan Vlahovic, alle prese con una fastidiosa pubalgia che gli impediva di allenarsi e rendere al meglio. 

In questo senso anche la stagione 2022/23 non sembra essere iniziata sotto i migliori auspici con l'infortunio di Paul Pogba. Non essendoci ancora comunicati ufficiali i soliti ben informati parlano di una lesione al menisco laterale di cui però non si conosce né la causa, né l'entità. In particolare è fondamentale capire quale sia la profondità di questa lesione per capire quali possano essere le migliori tecniche da adoperare per il pieno recupero. L'unica certezza è che sarà necessario intervenire con la chirurgia, ma a seconda del tipo di operazione i tempi di recupero possono variare dalle poche settimane fino ai 5 mesi. A livello emotivo la notizia di una prolungata assenza del nuovo numero 10 è stata certamente un brutto colpo per tutto l'ambiente bianconero, ambiente che aveva appena rialzato la testa grazie al mercato estivo dopo aver passato una stagione molto difficile.

Nella conferenza stampa di presentazione dell'amichevole tra Juventus e Real Madrid andata in scena poche ore fa, il tecnico juventino ha poi annunciato altri due forfait dovuti ad infortuni, entrambi di natura muscolare. Allegri ha infatti comunicato l'assenza di Szczesny per via di un problema all'adduttore, mentre Cuadrado sarebbe stato "da valutare", ma alla fine il colombiano non è sceso in campo neppure per un minuto nella sfida persa questa mattina contro i blancos, segno che il problema dovrebbe essere un po' più serio di quanto si sospettava solamente qualche ora fa e che non aveva alcun senso rischiare di peggiorare la situazione per una semplice amichevole.

Chi invece avrebbe dovuto essere del match era McKennie. Allegri aveva annunciato la presenza dell'americano in campo almeno per qualche minuto, invece l'ex Schalke 04 non si è seduto neppure in panchina. A chiarire questo mistero è arrivata una comunicazione al termine della partita contro il Real: McKennie è rimasto fuori per una lussazione alla spalla, problema che lo vedrà ai box almeno per un mese e mezzo. Insomma un altro problema per il centrocampo juventino che ora è in emergenza totale già per la prima di campionato, a meno che non si decida di puntare fortemente sui giovani o che non ci sia qualche altro innesto di valore tramite il calciomercato.

Il dato sugli infortuni è dunque già piuttosto rilevante in casa Juventus, anche se è necessario fare una netta distinzione tra quelli di natura traumatica (Pogba e McKennie) e quelli di natura muscolare (Szczesny e Cuadrado). Se per i primi si può parlare semplicemente di sfortuna per i secondi non ci si può appigliare all'assenza della Dea bendata. Negli ultimi anni in casa Juventus il numero di infortuni muscolari è sempre stato elevatissimo, indipendentemente dagli staff che si sono succeduti.

Al di là del mero calciomercato, della composizione della rosa e dello staff tecnico la società bianconera deve anche migliorare la possibilità di fare maggiore prevenzione sugli infortuni muscolari. Anche da questo tipo di operazioni si arriva a limare il gap che ancora è presente tra la Juventus e le altre big europee: arrivare a giocarsi una gara di eliminazione diretta in ambito europeo con un corposo numero di infortunati non è mai piacevole per nessuno. Per questo motivo la società deve drizzare le antenne ora e fare il punto della situazione, prima che sia decisamente troppo tardi: in campo ci vanno i calciatori ed averli disponibili o meno può fare tutta la differenza del mondo, soprattutto in una stagione con un calendario assurdo come quella che sta per iniziare.