Si fa sentire: non immediatamente magari, ma alla lunga lo senti eccome, quando c'è. Ed è capace, eccome, di trasformarti una serata, nel convertirti un'ora opaca, in una degna di essere vissuta. Chi conosce ed ama il Jack, chi lo assapora da un po', chi se ne nutre come alternativa a tempi grigi, magari nella Milano da bere che non offre grandi cocktails, al suo Jack non avrebbe mai rinunciato. 

Paga l'annata rossonera, Jack Bonaventura? Probabilmente: ma solo così non è spiegabile, una scelta di Conte che fa storcere il naso. Perché sì, Bonaventura può (avrebbe potuto) cambiare una serata storta a partita in corso. Bonaventura sarebbe stato spendibile in tante zone del campo, in tante soluzioni, in tante situazioni di gioco. "Verrà agli Europei chi gioca nella sua squadra, non verrà chi non ci gioca", disse più o meno, a inizio mandato, il ct. Che oggi scarta Bonaventura, e porta in Francia Sturaro, troppo intelligente per non sapere di far disutere, e di attirarsi addosso l'occhio feroce del Sauron da bar italiano.

La rinuncia a questo Jack è lo specchio di un piano più ampio, applicato a tappeto: Giovinco, Pirlo, Bonaventura, Totti e altri. Non moltissimi, ma altri. La rinuncia pressocchè totale al talento, all'imprevedibilità, sia pure al compromesso. Tanto scientifica e totale dal non poter non essere notata.

Ora, trattandosi di Conte, chi vi scrive sa bene, dai tempi del suo Bari, che a Conte bisogna lasciar fare, ché da Conte si verrà ricompensati, per la fiducia. Che a questo cavallo non si guarda in bocca. Ma (e questo duole ulteriormente) rischia di essere anche questa, come altre, la classica scelta che costringe l'attuale ct ad essere atteso al varco. Scelta coraggiosa, un po' meno quando hai già con firma il calce una scappatoia (e che scappatoia) su carta intestata del Chelsea Football Club. Ma, prima, bisognerà passare per l'Europeo, e per l'esito dell'Europeo. Che si preannuncia complicatissimo, forse da domani ancor più complicato. Jack resta a casa, e diventano ancora di più quelli che aspettano Conte al varco. Pronti a spellarsi nuovamente, e volentieri, le mani, se dovesse rivelarsi l'ennesima scelta vincente di una carriera inimitabile. Ma oggi le mani, e relativa epidermide, sembrano un po' più al sicuro di ieri.