Dopo 104 anni di storia il Carpi Fc 1909 è riuscito nell'impresa di varcare la soglia della Serie C1 e approdare in Serie B. Palcoscenico sfuggito prima nel 1997 in finale playoff contro il Monza di Berlusconi, poi nel giugno del 2012 cadendo in casa per 3-1 contro la Pro Vercelli sempre in finale.
La B sembrava una serie stregata fino a quando, nella cornice di Lecce, i biancorossi centrano lo storico traguardo per la gioia incontenibile della città.
Dopo un avvio difficoltoso in termine di punti la squadra di Vecchi, scelto come sostituto di Brini, ingrana fino a raggiungere quota 30 punti in classifica e il sesto posto che significa playoff. Scopriamo meglio i protagonisti.
Un inizio difficoltoso e che, per quanto visto in campo, ha portato al carpi meno punti di quelli che realmente avrebbe meritato sul campo. Il gioco brillante di mister Stefano Vecchi non ha da subito trovato solidità nei risultati nonostante la grande mole di gioco prodotta.
Pochi punti ma tanta fiducia.
Il ds Giuntoli, uno destinato ad approcciarsi a breve con realtà ancora più importanti, ha avuto il merito di non mettere mai (o quasi) in discussione l'operato del tecnico, nemmeno dopo le gravi (ma salutari) sconfitte di Cesena, Pescara e Avellino.
Questo perchè chi vive l'ambiente sa che l'artefice del miracolo (ma non troppo) Carpi è proprio Stefano Vecchi, l'anno scorso al Sud Tirol (sconfitto in semifinale playoff proprio dal Carpi) e oggi in biancorosso.
Idee brillanti che si concretizzano in un gioco veloce e in una manovra pressante. Un calcio bello da vedere che ha però bisogno di un finalizzatore sicuro e dotato, difficilmente individuabile nella speranza Cani e da poco visibile a sprazzi in Mbakogu.
Modulo 4-1-4-1 oppure 4-3-3 data la duttilità degli esterni.
Modalità di gioco esaltate soprattutto da alcuni elementi, veri top player della squadra.
Stefano Vecchi (Getty Images)
Il Carpi vive soprattutto di collettivo, ma è innegabile che alcuni spicchino per talento ed importanza. L'esperienza di Pesoli e Porcari su tutti poi di Sgrigna è sicuramente un ingrediente da tenere ben in considerazione a cui va tuttavia affiancata tecnica e costanza.
Il primo nome è quello di Ledian Memushaj, albanese, fin qui autore di un campionato strepitoso. Dotato di una tecnica sopraffina il centrocampista è il principale raccordo tra il reparto mediano e l'attacco e autore fin qui di ben 4 reti.
Continuiamo con Simone Romagnoli, baluardo difensivo di carattere e solidità magistrale. Abile di testa e negli anticipi si è rivelato fondamentale nelle ultime tre vittorie con Palermo, Lanciano e Juve Stabia.
Partito a rilento ha ingranato la quinta Gaetano Letizia, terzino tecnicamente dotato e spesso reattivo soprattutto in fase offensiva dove ultimamente è risultato straripante.
Oltre a questi 3 si possono menzionare tranquillamente Gagliolo, match winner contro la Juve Stabia, Concas, già 4 reti, Pasciuti, terzino tuttofare e Poli, cuore biancorosso che dovrà stare fermo fino a fine stagione.
Un Carpi così, a inizio stagione, in pochi se lo sarebbero immaginato. Il mercato avrà il compito di incrementare la pesantezza in avanti (Ardemagni o Cacia?) e murare i pali della porta (chiuso per Pomini del Sassuolo). Per il resto è un Carpi da 30 e Lode (*)
(*) - Lode preventiva e asterisco che ci accompagnerà fino a quando non verrà recuperata la gara interna con il Padova, ferma a metà primo tempo per il blackout del Braglia (stadio dei cugini modenesi a 8 punti in meno in classifica). Incontro che verrà certamente recuperato e potrebbe valere realmente la Lode in termini di punti.
Pietro Turchi