“So che nelle fiabe succede sempre che, su un cavallo bianco arriva un principe che porta la bella al castello, si sposano e sarà, amore per l'eternità”. In questa strofa tratta dalla canzone “Io ci sarò” di Max Pezzali, viene disegnato il classico finale a lieto fine delle favole.
Sempre nelle fiabe, accade che il brutto anatroccolo si trasforma in un meraviglioso cigno che incanta tutti. La realtà è ben diversa dalla fantasia e lo sanno bene i tifosi del Milan che hanno aspettato per tanto tempo l'esplosione del loro papero di fiducia, sognando una sua trasformazione in un cigno, come quello di Utrecht che ha fatto innamorare i tifosi rossoneri e gli appassionati di calcio 20 anni fa.
La storia calcistica di Pato a Milanello, purtroppo, ha vissuto una parabola discendente. Arrivato come il nuovo messia in Italia, già all'esordio contro il Napoli, nel gennaio del 2008, fece notare a tutti le sue grandi qualità. Concluse la stagione con 9 reti in 18 presenze: non male per un diciottenne. Nella stagione seguente il papero rossonero acquista personalità e confidenza con il campionato italiano, andando a segno 15 volte in campionato e 3 in Europa League, reallizzando anche due doppiette a Udinese e Roma. Nell'annata 2009-2010, sotto la guida di Leonardo, Pato ha guidato i suoi nella storica vittoria per 3-2 in casa del Real Madrid in un momento non felicissimo per la squadra del presidente Berlusconi. Ma nel febbraio della stessa stagione arrivano i primi segni dai suoi muscoli di cristallo: infortunio alla coscia destra dopo una doppietta segnata all'Atalanta. Rientra a fine marzo contro il Napoli ma una ricaduta dell'infortunio precedente lo mette ko per quasi tutta la restante parte di stagione.
Nella stagione dell'ultimo scudetto milanista, Pato inizia alla grande per poi infortunarsi al bicipite femorale sinistro contro il Palermo nel novembre del 2010. Nonostante tutto rientra alla grande e conclude il campionato con 14 reti in 25 presenze. Nell'annata seguente inizia il suo calvario: si infortuna al bicipite femorale della coscia destra nella gara pareggiata 1-1 contro l'Udinese. Rientra a fine anno e all'inizio del 2012, si ferma per una lesione muscolare al bicipite della coscia sinistra in occasione della gara vinta 2-1 contro il Novara in Coppa Italia. A maggio il suo bilancio era negativo: 18 presenze stagionali e solo 4 reti.
Il resto è storia recente. Il cambio di maglia, dal n.7 al n.9, non gli porta fortuna, regalandogli l'ennesimo infortunio della sua carriera. Il suo rientro non è dei migliori e, dopo aver sbagliato un rigore contro la Fiorentina, piovono tante critiche su di lui che lo spingono verso il Brasile, dove con ogni probabilità continuerà la sua carriera calcistica(salvo cambi di programma dell'ultima ora). Non sempre le favole finiscono con il lieto fine.
Antonio Pellegrino