di Silvestro Giaquinto

 

Ormai Garcia sembra fare in modo che le congiunzioni astrali negative si incrocino sulla sua testa. De Sanctis, rivitalizzato dalla partita contro il Carpi con tanto di rigore parato, messo subito da parte per affidarsi ad uno Szczesny appena tornato tra i convocati dopo lo stop. Il buon senso avrebbe detto di aspettare almeno Palermo per ridare il posto da titolare al seppur miracoloso polacco delle prime partite. E il buon senso avrebbe avuto ragione. Morgan giustamente non l’avrà presa bene.

 

“Solo ruggine da inattività” per Castan, afferma Sabatini. La ruggine da inattività fino a prova contraria si supera con l’attività: mettendo minuto nelle gambe, giocando così da riacquistare la giusta condizione. Il trattamento riservato dal tecnico francese al brasiliano è quanto meno incomprensibile. Visto all’Open Day contro il Siviglia: determinatissimo, insuperabile. Parso effettivamente non ancora al 100% alla prima uscita in campionato contro il Verona al Bentegodi, ma senza comunque far danni. Poi solo panchine: prima gli è stato preferito l’altro rientrante Rüdiger; con il tedesco out l’adattamento di De Rossi al centro della difesa. De Rossi, tra l’altro preso a schiaffi nell’ultima uscita da Borriello, confermato dietro contro il Bate nonostante l’infortunio di Keita che a cosa ha portato? All’inserimento da titolare di Vainqueur, sostituito dopo soli 38’ (che mazzata!), a centrocampo. E Castan intanto resta a chiedersi perché... E a finirsi di arrugginire. 

 

Tre uomini a completa disposizione per l’attacco: Salah, Gervinho, Iturbe. Solo punti interrogativi su Iago Falque (non convocato, aggiunto in extremis alla lista, portato per fare solo numero, rischiato sul 3-0, risultato il migliore dei suoi). L’argentino, che il ds giallorosso voleva far valorizzare da Gasperini “perché gioca un gran calcio”, rimasto a Roma a discapito di Ljajic (8 gol l’anno scorso, prestato ad una rivale scudetto), distrutto psicologicamente dopo l’ennesimo cambio a fine primo tempo di ieri. Iturbe si era già sfogato alla sostituzione dopo 50’ con il Sassuolo. Per lui per il resto solo subentri; mezz’ora finale senza combinare nulla contro il Carpi nell’ultima uscita. Si poteva evitargli un'altra serataccia? Forse si doveva. Con Maicon (male in fase di non possesso contro il Carpi) e Torosidis, due terzini destri, a disposizione in una panchina cortissima, Florenzi si poteva subito schierare nel trio d’attacco come immaginato da qualcuno. Garcia ha corretto solo in corsa, dopo che il Bate aveva sfondato dal lato del numero 24, con il greco, autore del gol del 3-2, e il jolly davanti a colpire la traversa del possibile 3-3. Congiunzioni astrali negative, proprio a dirti... “Ci pensavi prima”.

 

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Le colpe di Sabatini, per una squadra costruita non all’altezza per affrontare due competizioni, sono palesi, l’allontanamento del capro espiatorio Rongoni e l’arrivo di Norman non hanno risolto il problema infortuni, ma il generale francese avrebbe potuto mandare in Bielorussia un’armata organizzata e compatta, invece di mandarne una al completo sbaraglio inconsapevole dei rischi dell’impresa. Non penso di parlare con il senno di poi. De Sanctis; Torosidis, Manolas, Castan, Digne; Pjanic, De Rossi, Nainggolan; Florenzi, Gervinho, Salah: questa formazione almeno con il Bate Borisov non avrebbe perso. E non avrebbe scontentato nessuno.