Quella tra Inter e Fiorentina non è soltanto la partita tra Andrea Stramaccioni e Vincenzo Montella, amici fuori dal campo ma avversari stasera al Meazza, o un match ricco di contenuti tattici e di implicazioni di classifica. Inter-Fiorentina è anche, forse soprattutto, la sfida tra due dirigenze che non si amano, per utilizzare un eufemismo.
Diego Della Valle e Massimo Moratti, un rapporto un tempo più che cordiale, se si considera che l'attuale patron della Fiorentina fece parte del consiglio d'amministrazione nerazzurro dal 1995 al 2001, proprio per volere di Moratti. Poi, l'acquisto della Fiorentina e qualche anno dopo la rottura, una frattura che non è mai stata sanata e rappresenta ancora una ferita aperta per i due, come si può notare dal tono delle dichiarazioni e dalle vicende di mercato.
La vicenda Calciopoli ha rappresentato senz'altro un punto di svolta nel rapporto tra Moratti e Della Valle. Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato un accostamento al sistema da parte dei massimi dirigenti della Fiorentina, che inizialmente sembravano voler combattere i poteri forti, salvo poi affermare che non avrebbero più commesso certi errori.
Dopo la condanna ricevuta dalla giustizia sportiva, il risentimento di Diego Della Valle nei confronti dell'Inter è progressivamente aumentato, per una punizione che non è arrivata nei confronti della società nerazzurra, ingiustamente secondo il patron della Fiorentina; si è così proseguito, tra inviti a un fantasioso tavolo della pace, comunicati incrociati e sgarbi di mercato.
Famosissimo quello che coinvolse Luca Toni, a quel tempo fresco campione del mondo con la Nazionale azzurra, corteggiato dall'Inter, sulla cui cessione ai nerazzurri Della Valle pose il veto; e negli anni le due società si sono letteralmente ignorate, fino ad arrivare a quest'estate, quando Emiliano Viviano non aspettava altro che poter vestire la maglia della sua squadra del cuore. Questa volta è stato Moratti a fare uno sgarbo all'ex amico, rifiutandosi categoricamente di cedere il portiere in prestito e trattare con la Viola. C'è voluto l'intervento risolutore di Zamparini, che ha dovuto rilevare la metà nerazzurra del cartellino di Viviano.
Ultima scaramuccia in ordine di tempo, ma non in senso assoluto: ci aspettiamo che la battaglia tra Moratti e Della Valle prosegua a lungo, anche se gli ultimi screzi con Marotta potrebbero far pensare che la dirigenza della Fiorentina abbia cambiato "nemico". Ma i rapporti tra il patron viola e quello nerazzurro rimangono tesi, mentre l'antica amicizia rimane soltanto un ricordo del passato.
Cesare Bogazzi