Che l'Inter sia una società ricca di contraddizioni non lo scopriamo certo adesso: basterebbe ripercorrere mentalmente le ultime due stagioni, sessioni di mercato comprese, per comprendere a quale livello di confusione possa giungere la società nerazzurra. Per questo non sorprende riscontrare adesso, alla vigilia della nuova stagione e con il calciomercato che già impazza, le solite anomalie tipicamente da Inter.
Per di più quest'anno le operazioni sono iniziate quando ancora lo scorso campionato era in pieno svolgimento: mesi fa i nerazzurri si presentavano con ben cinque operazioni in entrata già concluse. Icardi, Campagnaro, Botta, Laxalt e Andreolli: peccato che fossero stati tutti presi per un allenatore che sulla panchina dell'Inter non siede più. Ma se i primi due riscuotono un notevole gradimento anche presso Mazzarri, lo stesso non si può dire degli altri; Botta è il classico giocatore che, a prescindere dal grave infortunio subìto, non troverebbe mai spazio con il tecnico toscano per ragioni tattiche, Laxalt è tutto da verificare e Andreolli era stato preso con l'unico intento di inserirlo nelle liste per l'Europa. Liste che, per quest'anno, non rappresentano un'incombenza da affrontare.
Ci si sarebbe potuti fermare, correggere il tiro in funzione dell'arrivo di Mazzarri, provare ad acquistare giocatori a lui graditi e, apparentemente, l'Inter ci sta provando. Soltanto che dev'essersi verificato qualche difetto di comunicazione, altrimenti alcune scelte non troverebbero una spiegazione convincente.
I nerazzurri stanno operando verso un ringiovanimento consistente della rosa. L'arrivo di Belfodil è dato per scontato, Dragovic è molto vicino, per Isla la distanza è minima; ci sarebbe poi un mediano da acquistare: il sogno è Nainggolan, sui taccuini c'è segnato anche il nome di Taider. Tutti giocatori che registrano anni di nascita tra il 1988 e i primi '90; ovvero, tutto ciò che Mazzarri ha sempre voluto evitare nella sua carriera.
Giocatori giovani, addirittura due ragazzini in attacco, per un tecnico che i giovani non li può soffrire. Uno che come prima cosa in conferenza stampa ha detto che con i ragazzi può puntare a ottenere al massimo 50 punti, mentre per competere ad alti livelli ci vuole ben altro: una dichiarazione di intenti, un manifesto programmatico che è l'esatto contrario di quanto intrapreso dall'Inter quest'anno.
All'inizio della scorsa stagione arrivarono tra gli altri Cassano, Mudingayi, Gargano, Silvestre, Palacio. Sulla panchina sedeva un tecnico giovane, bravissimo nel lavorare con i ragazzi, come aveva ampiamente dimostrato negli anni di gavetta con Allievi e Primavera: gli furono comprati solo vecchietti. Quest'anno l'Inter ha un allenatore che ama i senatori, che avrebbe schierato un Aronica anche zoppo piuttosto che rischiare con un ventenne: e i nerazzurri acquistano soltanto giocatori dai 25 anni in giù. Misteri di una società capace di fare tutto e il contrario di tutto.
Cesare Bogazzi