Con ancora una partita da disputare il mese di dicembre dell'Inter sta volgendo al termine con un rendimento complessivo ben al di sotto di quello tenuto sino all'inizio della stagione, ma soprattutto ben al di sotto delle attese stagionali. I risultati sono forse il primo aspetto che balza agli occhi, ma in realtà sono l'ultimo da prendere in considerazione perché c'è qualcos'altro che deve far riflettere in casa Inter in vista della seconda metà di stagione, vale a dire lo scarso rendimento in zona gol dei nerazzurri in questo mese: fra campionato e Tim Cup i nerazzurri sono stati in grado di realizzare soltanto una rete contro l'Udinese poi niente. Ciò non è frutto del caso, ma è figlio della composizione della rosa nerazzurra nel reparto avanzato che rende prevedibile la manovra degli uomini di Spalletti e che se porta subito al gol risulta redditizia, ma se viene arginata a dovere non paga alcun dividendo.

Eppure pare paradossale parlare di prevedibilità offensiva per una rosa che in attacco vanta 4 giocatori di livello è un promettente giovane, senza considerare l'ancora acerbo Pinamonti. Il problema non sta nel numero degli elementi, ma dalle loro caratteristiche: l'Inter ha un solo centravanti - di livello altissimo, ma pur sempre uno -, e tre esterni, tre ali classiche che prediligono il fondo piuttosto che i tagli verso l'interno. Il solo Eder ha delle caratteristiche leggermente diverse, ma viene quasi costretto dal modulo a snaturarsi risultando disinnescato e poco incisivo. 

Brozovic, Perisic, Candreva, Borja e Icardi: l'attacco nerazzurro al completo (Getty Images)

+

Candreva e Periši? sono due ali di livello assoluto, ma difficilmente sono in grado di modificare il proprio stile di gioco per creare situazioni imprevedibili per gli avversari e quindi una volta arginati sull'esterno, tolta loro la profondità risultano spesso abulici, il croato, e monodimensionali, l'ex laziale. La diretta conseguenza di queste problematiche evidenziano ancora di più l'assenza di un quarto uomo centrale che possa creare la giocata imprevedibile: Brozovic è vittima delle fasi lunari come le maree; Joao Mario al massimo è in grado di fare il compitino, ma non è in grado di fare nulla di memorabile in quella zona del campo; Borja Valero ha sì delle giocate eccellenti, ma viene quasi limitato dal giocare 30 metri più avanti. In questo dicembre questi problemi sono venuti fuori al massimo: arginate le fasce al centro l'Inter fatica e non trova nemmeno una volta il gol.

Sicuramente se si fosse trovato il gol su rigore contro il Sassuolo o si fosse riusciti a proseguire sulla strada incanalata nel primo tempo contro l'Udinese o anche solo si fosse trovato il gol contro il Pordenone la situazione sarebbe stata diversa, ma non avrebbe cambiato l'essenza di questi dati, anzi avrebbe solo e soltanto nascosto sotto il tappeto i difetti atavici di questa formazione per chissà ancora quanto tempo. L'Inter ha un potenziale offensivo elevatissimo, ma nel momento in cui per qualche motivo non si trova la via della rete si entra quasi in confusione e si perdono le certezze sin qui maturate.

Da un lato, dunque, è forse un bene per i nerazzurri aver evidenziato queste problematiche a poco meno di una settimana dall'apertura del mercato in modo tale da poter agire subito per rinforzare la rosa in vista del girone di ritorno, ma intanto è necessario resistere contro la Lazio in quella che è la sfida più importante di questo mese sin qui complicatissimo per l'Inter.

Spalletti sconsolato dopo il ko contro l'Udinese (Getty Images)

+

Resistere, dunque, provando a fare al meglio quello che si è stati in grado di fare sin qui ritornando su livelli accettabili nonostante un evidente calo fisico, il tutto nell'attesa di poter intervenire sul mercato nella speranza di arrivare oltre che a un trequartista, ad un attaccante esterno, non un'ala, ma una punta che ami partire dall'esterno per accentrarsi rendendo imprevedibile la manovra di tanto in tanto: uno come quel Keita Balde tanto cercato in estate e poi alla fine approdato al Monaco, uno in grado di poter uscire dalla panchina e dare una svolta alla manovra rendendola meno prevedibile di quanto non sia adesso. 

Se si riuscisse a completare il reparto con queste due figure i problemi che attanagliano l'Inter in questo mese di dicembre non solo sarebbero nascosti, ma potrebbero definirsi in via di risoluzione. Spalletti non può non averlo fatto presente al management nel colloquio tenutosi ad Appiano Gentile all'indomani del derby di coppa perso, ora sta alla dirigenza accontentare il tecnico e soprattutto provvedere a completare questa rosa per consentirla di essere competitiva per l'obiettivo stagionale, qualsiasi esso sia.