Se l’esonero di Sannino con il conseguente arrivo di Gasperini è sembrato l’ennesimo perentorio colpo di testa di Zamparini, l’arrivo del direttore sportivo Pietro Lo Monaco segna l’inizio di una nuova era. Esperto e attento conoscitore del mercato sudamericano, il nuovo ds ha avuto l’intuito di portare in Italia talenti sudamericani come Vargas, Silvestre, Maxi Lopez e Gomez.

Una nuova alba si augura il tifoso rosanero, deluso e esasperato dalle ultime vicende di viale del Fante.

 

Il cambio della guardia, con il conseguente addio di Perinetti, non è un semplice avvicendamento dirigenziale; si tratta di un cambiamento più radicale e profondo, di una vera  e propria rivoluzione. Pietro Lo Monaco, a differenza dei suoi predecessori, da Sagramola a Perinetti passando per Foschi, Sabatini, Sogliano e Cattani, avrà pieni poteri. Lo Monaco diventa amministratore delegato con pieni poteri e io passo in seconda linea. Lui si occuperà di tutta la gestione amministrativa e il resto. Abbiamo stilato un progetto per i prossimi anni”. Zamparini da persona intelligente, ha deciso di mettersi da parte per il bene del Palermo. Quest’anno manterrà la carica di presidente, ma dal prossimo potremo chiamarlo semplicemente “Patron”. Niente più dichiarazioni esplosive alla stampa, niente più goliardiche prese di posizione, niente più sententiae, niente più Zamparinate insomma. Questo non può che far bene ad una società in crisi di identità e facile bersaglio per la stampa a causa dell’egocentrismo del suo presidente.

Lo Monaco entra con una quota di partecipazione nella società, avrà una quota già da subito, un’altra in opzione, così da vincolarlo ancora di più al progetto. Penso che da siciliano vorrà bene al Palermo addirittura più di me. Io rimarrò di sicuro patron, vedremo a fine stagione. Per adesso prenderà il 10% delle azioni”.  Sinceramente credo poco alla storia di un presidente siciliano che ha a cuore le sorti del Palermo se le prime parole di Lo Monaco , in risposta a chi gli chiedeva se questa nuova avventura portasse con sé degli strascichi dell’esperienza a Catania, sono state: “io sono venuto qua per lavorare e per far ripartire il Palermo, sono un aziendalista e il mio obiettivo è quello di fare il meglio per la mia società”.  Fino a che punto un aziendalista, è in grado di spendersi per la propria terra, con l’amore e la passione che la tifoseria pretende?

 

Di fronte ad una tale rivoluzione in procinto di scatenarsi e di fronte allo sconforto venato di scetticismo che circola in città, posso solo augurarmi che sia come un nuovo inizio,  dove tutto mi sorprende e nulla mi appartiene ancora.

Chiudi gli occhi 
immagina una gioia 
molto probabilmente 
penseresti a una partenza 

ah si vivesse solo di inizi 
di eccitazioni da prima volta 
quando tutto ti sorprende e 
nulla ti appartiene ancora 

penseresti all'odore di un libro nuovo 
a quello di vernice fresca 
a un regalo da scartare 
al giorno prima della festa 

al 21 marzo al primo abbraccio 
a una matita intera la primavera 
alla paura del debutto 
al tremore dell'esordio
  (N.Fabi – Costruire)
 

 

Giovanni Migliore