La settima vittoria consecutiva colta in campionato, consente all’Inter di cestinare il foglietto di carta, ormai stropicciato, sul quale procedeva per scarabocchi, schizzi tremebondi e abbozzi di idee e le consegna un grande foglio con tanto di righe e squadre, per poter disegnare una prospettiva fino al momento soltanto immaginabile, non senza una buona dose di fantasia: il campionato dell’Inter inizia adesso!
Se fino ad un mese addietro la rincorsa Champions era un qualcosa di soltanto ipotizzabile, adesso i ragazzi di Pioli hanno l’obbligo di doverla inseguire fino all’ultimo secondo di questo campionato. La settimana che sta per iniziare, fra le altre cose, sarà indicativa sulla piega che prenderà il foglio cui si accennava sopra: Lazio, al Meazza, per arrivare alle semifinali di Coppa Italia e poi, domenica prossima, la Juventus allo Stadium, per fare un chek-up completo, dalla testa ai piedi.
Alcune considerazioni sparse relativamente alla gara giocatasi ieri sera contro il Pescara: chi scrive ha capito poco la scelta iniziale fatta da Pioli di affidarsi al diffidato Joao Miranda, proprio in vista dell’importante gara di domenica prossima, ed ha capito, ancor meno, la valutazione operata a gara in corso, lasciando il totem brasiliano in campo, anche a punteggio oramai acquisito. Ha avuto ragione il tecnico ex Lazio, per cui mi ritiro umilmente in buon ordine.
Mi pare di notare che nei vari salottini televisivi all’interno dei quali si commenta, a vario titolo, di calcio, che quei risolini e quelle frecciatine che facevano capolino allorquando l’oggetto del dibattito era il signor Joao Mario, con annessi 40 milioni di cartellino, stiano sempre più scomparendo. Al loro posto, invece, si ascoltano sempre più parole come “completo”, “duttile”, “intelligente”. Prendo nota, non senza una punta di soddisfazione.
Il centrocampista portoghese, che ieri Pioli ha impiegato dal primo minuto, preferendolo a Banega, contrariamente a quanto deciso nelle ultime gare, ha sfoderato una prestazione totale – non è la prima – nel ruolo di trequartista a tutto campo. Ciò che più colpisce del campione d’Europa è la capacità di ricevere palla anche spalle alla porta e di proteggerla, nonostante un’altezza non propriamente da corazziere, orientandone la direzione con il primo controllo. Sembra centellinare anche i passi che muove, come se fossero studiati per non sprecarne nemmeno uno, riesce a dosare la velocità, andando dal massimo al minimo a seconda delle circostanze: poche cose di quelle che esegue sembrano lasciate al caso.
Non è il classico trequartista, mi pare sin troppo ovvio sottolinearlo, ma è interessante l’interpretazione che offre del ruolo: se a livello tattico recita da “tuttocampista”, mentalmente deve ancora costruirsi e perfezionarsi nella visione del gioco a medio raggio, oltre che nella conclusione in porta. I suoi continui inserimenti sono la mina vagante nel contesto tattico predisposto da Pioli.
Capitolo Gabigol, sarò brevissimo: credo che al giovanotto brasiliano, cui non difettano le capacità tecniche, farebbe (fa) bene qualche “stecca” in più da parte degli avversari, come quella che gli è stata rifilata da un calciatore del Pescara, piuttosto che gli “ooh” di meraviglia ancor prima che entri in campo, oppure quelli che seguono o precedono ogni giocata del brasiliano. Personalmente credo sia più utile lasciarlo lavorare in pace, senza mettergli addosso tutte quelle aspettative che non giovano affatto alla crescita – personale ancor prima che calcistica – dell’attaccante carioca.
Si dibatte lungamente su questo campionato livellato verso il basso, laddove vige un evidente squilibrio fra le prime e le “altre”, e che rende più difficile guadagnare punti per l’Inter, come infatti si è dimostrato fino al momento, rispetto a Napoli e Roma. Come accennato sempre in questa sede, settimana scorsa, decisivi saranno gli scontri diretti, che l’Inter potrà giocare al cospetto del proprio pubblico. Ma altrettanto decisivo potrebbe essere conquistare almeno un punto allo Stadium, laddove Napoli e Roma hanno perso.
Proiettandosi al futuro, si apre una settimana importantissima per l’Inter: in questi sette giorni i ragazzi di Pioli potranno dare un significato a quanto compiuto fino al momento, oppure si ritroveranno a cancellare le prime linee tracciate sul nuovo foglio bianco da cui “iniziare daccapo” che si sono regalati con queste sette vittorie consecutive.