Poco più di vent'anni sono trascorsi da quella tragica mattina, era il mese di dicembre della stagione calcistica 1996/97 e spiccava una formazione abruzzese che stava facendo parlare di se in tutto il mondo.
Il Castel di Sangro aveva conquistato una storica promozione in serie B, portando così alla ribalta nazionale un paese della provincia dell'Aquila e che aveva vissuto tra campionati di serie C e serie D, ma mai avrebbe immaginato di arrivare così lontano.
Una autentica impresa sportiva, se pensiamo che il Castel di Sangro la spuntò nella finalissima conto il più blasonato Ascoli, tra il tripudio della tifoseria abruzzese e la simpatia di gran parte dello stivale, verso una piccola realtà calcistica.
Arrivarono da ogni parte in Abruzzo per seguire da vicino quella squadra e quel paese tra le montagne nel verde, addirittura si scomodò uno scrittore statunitense, l'affermatoMcGinniss che scrisse un libro dal titolo molto emblematico "The miracle of Castel di Sangrio".
C'erano tutti gli ingredienti per una favola a lieto fine, la compattezza del gruppo di giocatori, l'ambiente tranquillo ed ospitale e l'entusiasmo che si faceva contagioso partita dopo partita, con la squadra a barcamenarsi fuori dalla zona retrocessione.
Torniamo adesso a quella mattina di dicembre: due giocatori di quel Castel di Sangro si accingevano a tornare in Abruzzo per la ripresa degli allenamenti, si trattava del giovane difensore Biondi (19) e dell'attaccante Di Vincenzo (28), quest'ultimo già a segno con la squadra in B e che era alla guida della Golf con cui viaggiavano.
All'altezza di Orvieto sulla A1 la Golf perse aderenza con l'asfalto, sbandò quindi in curva ed andò ad urtare contro il guard-rail al centro della carreggiata, carambolando dalla parte opposta fino a schiantarsi contro un tir fermo in una piazzola di sosta.
Il violento impatto fu fatale per i due calciatori del Castel di Sangro, che videro spezzarsi in un attimo la vita e la carriera intrapresa, con tutti i sogni e le speranze dei ragazzi di quell'età che vivono rincorrendo un pallone.
La tragedia lasciò un solco indelebile in tutto il paese, non solo all'interno della squadra di calcio, ancora oggi a distanza di tanti anni il 10 dicembre è una data ben impressa nella memoria dei cittadini di Castel di Sangro.
Nello stadio "Patini" è presente una statua raffigurante i due calciatori, proprio per mantenere sempre viva la loro memoria e ricordare i tempi d'oro della squadra abruzzese in serie B, mentre oggigiorno la realtà è ben diversa, visto che il Castello gioca nel torneo di Promozione.
Con questo pensiero ai due atleti del Castel di Sangro dei miracoli, voglio ricordare anche altri calciatori che purtroppo persero la vita in incidenti stradali, come l'attaccante Pisani dell'Atalanta, il difensore Mero del Brescia, l'attaccante Mayelè del Chievo ecc.