2 maggio 2012, a Firenze i viola sono sotto 0-2 con la cenerentola Novara dopo mezz'ora di gioco (finirà 2-2 con doppietta di Montolivo); Delio Rossi, coach dei padroni di casa, sostituisce lo svogliato Ljajic, che l'applaude ironicamente al suo ritorno in panchina. La reazione dell'allora tecnico è entrata di diritto nel Fight Club del calcio.
Fu forse quello il punto più basso della carriera del turbolento Adem, più di quando fu sedotto e abbandonato dallo United di Ferguson, mascherando i dubbi di Sir Alex sul giovane da un mancato permesso di lavoro; più di quando Mihajlovic, alla guida della Fiorentina, disse in conferenza stampa che Ljajic dovesse mangiare meno cioccolata, tagliarsi i capelli e passare meno ore davanti al pc; più di quando lo stesso Sinisa lo ostracizzò dalla nazionale serba per non aver cantato l'inno prima di un'amichevole contro la Spagna. Già, perché il Kakà di Novi Pazar (porta il 22 in suo onore), città del Sangiaccato dove i ragazzini crescono in fretta e tirano a canestro sul cemento, è a pochi passi dal Kosovo ed è a maggioranza musulmana, lo stesso Ljajic lo sarebbe, e questo rappresenta un problema per Mihajlovic e Federcalcio Serba.
Oggi, a quasi un anno di distanza dai pugni di Delio, Ljajic s'è preso la sua rivincita, su tutti, fantacalcisti (impazienti) compresi: 8 gol in Serie A con la gemma di Marassi (record personale), ben 7 nel solo girone di ritorno, spesso decisivi per la rincorsa viola al terzo posto. E se fosse Ljajic il Top Player della Fiorentina? Le luci del calciomercato degli ultimi mesi (ed anni) hanno spesso illuminato l'altro ex Partizan alla corte di Montella, Stefan Jovetic, 12 gol in 26 presenze quest'anno ma anche troppi tormenti dovuti a guai fisici. Corteggiato da Arsenal e Juventus, il montenegrino classe '89 varrebbe circa 30 milioni di €, cifra considerevole nonostante l'indiscusso talento. E Ljajic? Pagato meno di 7 milioni nel gennaio 2010, di due anni più giovane rispetto a Jo-Jo, impiegabile da trequartista, seconda punta ed esterno nel tridente, calcia divinamente le punizioni, non trema dal dischetto e sembra in crescita costante: quanto vale Adem?
Alan Bisio