L'Italia è un paese meraviglioso, pieno di arte, di amore e di follia.
Molta, a volte persino troppa follia. Questa spesso genera notizie che ci lasciano a bocca talmente aperta da fare invidia al Jim Carrey di "The Mask". Negli ultimi giorni mi sono trovato ad annoverare tra queste notizie, lasciando stare gli argomenti più seri, anche quelle collegate al comandante De Falco e al presidente della Lazio Lotito.
Le ho trovate antitetiche, assurde.
Da una parte un uomo sollevato dal proprio posto di lavoro perché ha ripreso l'autore di un disastro intimandogli, con termini forti, di tornare a bordo della propria nave per agevolare le operazioni di salvataggio e perché, si sa, il capitano deve essere sempre l'ultimo ad abbandonare la nave. De Falco destituito delle sue funzioni dunque, mentre il sig. Schettino si permette di partecipare a feste e, addirittura, tenere Lectio Magistralis in una nota università italiana.
Sull'altro piatto della bilancia metto invece Claudio Lotito tracotante presidente laziale che, dopo aver dichiarato più volte che Beppe Marotta non è al suo livello, si è pure permesso il lusso di deridere il dirigente bianconero per un suo evidente difetto fisico. Dall'alto della sua sapienza Lotito avrebbe dovuto capire immediatamente l'infelicità della sua battuta, chiedere scusa a Marotta e, dopo la scenetta di Opti Poba del suo amico Tavecchio, pensare anche a rassegnare le dimissioni dal ruolo di vice-presidente federale. Invece nulla, neppure un misero ripensamento o un tentativo di scuse, niente di niente. I giornali riportano la notizia, ma in pochi si azzardano a chiedere le dimissione del presidente capitolino, tanto la risposta sarebbe "Ma si trattava solo di una battuta", ignorando il fatto che il ruolo di dirigente sportivo dia a tale sproloquio un rilievo ben differente da quello che potrebbe avere se fatta in uno dei tantissimi bar sport d'Italia.
Un uomo di sport, quello vero, è capace di capire quando sbaglia e Lotito in questo caso ha profondamente sbagliato. Il presidente laziale dovrebbe dunque riflettere su quanto accaduto e tentare di porvi rimedio quanto prima, altrimenti la sua stable con Tavecchio potrebbe passare alla storia come una delle dirigenze più imbarazzanti dell'intero calcio italiano.
Luca Tonazzini