Nell'aria, quasi previsto. L'addio di Pep Guardiola al Barcellona si sta concretizzando. Un addio amaro che divide un binomio capace di vincere e stravincere negli anni. Un'accoppiata perfetta che ha cambiato in un certo senso il calcio facendo divertire il pubblico. Una filosofia che rimarrà nel tempo. L'addio avrà però risvolti sia sul tecnico che sul Barcellona, dal mio punto di vista, ci perderanno entrambi.
Un matrimonio che durava dal 2008 quando Joan Laporta decise di rifondare il Barcellona. La scelta di Guardiola destò stupore e incertezza salvo poi convincere tutti quando, al termine della stagione, il tecnico sollevò al cielo ben tre trofei. Champions, Coppa e Liga, il triplete è servito. Ai tre se ne aggiunsero poi altri tre (Mondiale per Club, Supercoppa e Supercoppa europea) e fu tripudio. Un esordio incredibile basato sia sulla conta dei trofei vinti sia sull'accuratezza di gestione della squadra. Un gioco sfavillante, innovativo. Guardiola elimina il concetto di prima punta di peso e preferisce giocatori di grande movimento come Eto'o e Messi. Ai suoi talenti affianca un team di grandi palleggiatori con Xavi e Iniesta su tutti.
Quell'anno insegna e valorizza il vero gioco del calcio.
L'anno successivo non è come il precedente ma ciò che viene mostrato sul campo da calcio è qualcosa di ammaliante. Squadra che gioca a due tocchi, inserimenti senza palla, lanci a memoria. Tanto divertimento, tanti gol e tanti successi. Così come nella passata stagione quando conquista la sua seconda Champions League. La ricetta è sempre la stessa.
Quest'anno la storia si ripete ma, purtroppo per lui, mancheranno i successi. Fuori dalla Champions e lontano dalla Liga non gli resta che la Coppa.
Da qui la decisione, il tecnico lascia. Un'idea covata negli anni, tormentone di ogni stagione con contratti annuali rinnovati a fine stagione. Questa volta la firma non c'è.
Guardiola e il Barcellona si separano.
Il tecnico ha molte proposte, la squadra cerca un erede. La verità credo sia soltanto una. Guardiola non troverà un'altra squadra in grado di esprimere, così come hanno fatto in questi anni i blaugrana, la sua idea di gioco. Difficilmente riuscirà ad amalgamare un gruppo come quello del Barcellona. Impossibile, dico io, che possa insegnare calcio altrove, esportare un modello che è unico e che vanta particolari interpreti. Impossibile trovare un Messi, un Iniesta o uno Xavi altrove. La sfida sarà ardua.
Arduo sarà per il Barcellona trovare un degno sostituto. Si cercherà qualcuno con la filosofia di gioco simile ma questa non sarà mai uguale alla precedente. Adattare un allenatore alla squadra è una delle cose più difficili che ci sia, così come adattare la squadra all'allenatore. Il cambiamento si deve fare e si farà, ma difficilmente si troverà un tecnico all'altezza del predecessore.
I giocatori non si discutono; ma si troverà un allenatore in grado di far rendere al massimo un gruppo che ha perso il suo leader di sempre?
Pietro Turchi