L'ultima partita del girone d'andata e dell'anno solare 2021 hanno regalato alla Juventus una vittoria sofferta. Nonostante il clean sheet ottenuto ed i numeri che sembrano abbondantemente dalla parte dei bianconeri, la sfida con il Cagliari è stata meno semplice del previsto, sia per la bravura degli isolani a chiudere tutti i varchi sia per la poca imprevedibilità ed incisività della manovra juventina.

La sensazione è che Allegri stia iniziando a trovare solamente in queste ultime settimane i primi tasselli giusti per mettere in campo la sua squadra, a partire dall'aspetto difensivo. Dopo un avvio di stagione assolutamente da dimenticare in termini di reti subite, la Juventus ha iniziato, lentamente, ad aumentare la qualità della sua fase difensiva, come dimostrano le statistiche. Nelle ultime cinque uscite Szczesny è rimasto imbattuto in quattro occasioni, subendo unicamente la rete di Aramu nel dilettuoso pareggio contro il Venezia e non solo, nelle ultime sette partite i bianconeri hanno incassato solamente due reti, quella del già citato trequartista veneziano e quella dell'attaccante dell'Atalanta Zapata nell'uno a zero che è valso la vittoria della squadra di Gasperini.

Se per la difesa la quadratura del cerchio sembra essere ormai stata raggiunta, altrettanto non si può dire dei reparti di centrocampo ed attacco. Per quanto riguarda la mediana è arrivato in estate Manuel Locatelli, giocatore già da diverso tempo sotto la lente di ingrandimento juventina e che certamente ha aiutato nel provare a dare geometrie alla squadra di Allegri, il suo inserimento però non si è rivelato sufficiente per portare a regime un reparto in netta difficoltà e con pochissima personalità. Troppi i giocatori che stanno rendendo ben al di sotto della sufficienza, dal perenne infortunato Ramsey ad un Rabiot che potrebbe essere determinante con le sue doti fisiche mentre la maggior parte delle volte sembra quasi svogliato, passando per un Bentancur clamorosamente involuto ed un Arthur che non riesce a trovare continuità di rendimento o limitandosi al compitino. Ancora peggiore la situazione dell'attacco con Chiesa e Dybala a lungo assenti per infortunio, un Kean che non ha reso quanto ci si aspettava ed un Morata a cui viene chiesto troppo spesso di andarsi a cercare palloni giocabili sulla propria trequarti risultando assente nei sedici metri avversari quando si tratta di andare a finalizzare. In questa parte finale del 2021 il giocatore che sta rendendo di più nel reparto offensivo bianconero è certamente Bernardeschi, mentre ci si aspetta ancora l'esplosione di Kulusevski e che Kaio Jorge si riesca a calare nel calcio italiano.

In attesa che l'estate possa portare ad un movimento di giocatori importanti, oltre a far chiarezza sul nebuloso futuro di Dybala, la dirigenza della Juventus dovrà essere brava a dare un senso logico alla rosa a disposizione di Allegri, trovando sul mercato i tasselli giusti che possano dare il via a quel processo di rivoluzione, seppur lenta, che servirà ai bianconeri per dare vita ad un nuovo ciclo vincente. I cosidetti insider sono tornati dunque a scatenarsi, accostando alla Juventus nomi più o meno probabili e con una certa forza mediatica. I nomi roboanti non sono però la panacea di tutti i mali, anzi, basti pensare al flop clamoroso rappresentato dal già citato Ramsey, arrivato alla Juventus con la nomea di campione, seppur fragile, e che ora praticamente tutti lo vorrebbero vedere quanto prima lontano dalla Continassa e dal bianconero. Meglio dunque andare a cercare qualche nome un po' meno noto, con un lavoro di scouting più certosino, ma che possa realmente contribuire alla crescita della rosa juventina.

Nonostante il low-profile possa rappresentare spesso una soluzione adatta, basti pensare al clamoroso caso di Zambo Aguissa, arrivato a Napoli da perfetto sconosciuto ed ora pietra fondante della squadra di Spalletti, per la Juventus si continua a pensare in grande. Non a caso tra i nomi più battuti nelle ultime ore c'è quello di Mauro Icardi, ex capitano dell'Inter ed attualmente in forza al PSG, dove però sta trovando poco spazio. Fin dai tempi della Sampdoria il centravanti argentino ha attirato le attenzioni della Vecchia Signora del calcio italiano, senza che si trovasse mai la combinazione giusta per combinare questo matrimonio. Visto il suo scarso impiego all'ombra della Torre Eiffel il suo arrivo potrebbe rappresentare veramente una delle poche occasioni del mercato, anche se non sarebbe la soluzione a tutti i mali dei bianconeri. Le sue indubbie capacità di finalizzazione potrebbero mettere una toppa alla scarsa prolificità dell'attacco juventino, ma, nonostante l'importanza dell'ex Inter, resterebbe comunque un vuoto da colmare in fase di costruzione. Oltre all'attaccante la dirigenza bianconera dovrà dunque mettere a disposizione almeno un altro centrocampista valido che possa integrarsi con Locatelli. Questo inserimento sarebbe utile per garantire una migliore geometria in mezzo al campo, evitando agli uomini più offensivi il gravoso compito di andarsi a cercare palloni giocabili lontano dall'area di rigore avversaria. 

La rivoluzione può partire da qui, da due tasselli quanto mai necessari e che possano dare una prima, grezza, quadratura ad una rosa che ha bisogno di essere pesantemente rimodellata per ripartire alla caccia dei tanto agognati trofei.