La Lazio ha la rosa più giovane della Serie A. Ecco perché Inzaghi merita tempo

Il vaso di Pandora, in casa Lazio, è stato definitivamente scoperchiato. A Torino si è avuta ancor più netta la percezione di un progetto che punta fortissimo sui giovani. Il modo migliore per riassumere questo discorso lo ha impacchettato per bene Alessandro Murgia, 20 anni compiuti lo scorso 9 agosto. E un gol nell'Olimpico granata che, se non fosse stato per il rigore (più che discutibile) siglato da Ljajic allo scadere, sarebbe valso tre punti pesantissimi su un campo a dir poco ostico. Segni particolari: era alla sua seconda presenza in Serie A, entrato sul rettangolo verde da appena 14 minuti. Più di questo proprio non poteva fare:

Un classe '96, così come '96' è anche il suo numero di maglia. Tassello tutto da scoprire di quella generazione di "ragazzi terribili" al servizio del tecnico Simone Inzaghi. E ne sono davvero tanti, al punto che la Lazio gode di un primato invidiabile, specie in chiave futura: quello della rosa di A con l'età media più bassa.

TABELLA ETA' MEDIA DELLE ROSE DI SERIE A

A balzare subito agli occhi è la differenza abissale tra i capitolini e la Juventus capolista e pentascudettata (che comunque ha, soprattutto in giro per l'Italia, una sfilza infinita di giovani di belle speranze). Le rose attuali fotografano anche la logica conseguenza degli obiettivi che le due società si sono poste a breve termine: da una parte l'inizio di un nuovo ciclo basato principalmente sugli ottimi prodotti del proprio vivaio, dall'altra l'acquisto di giocatori esperti e il rinnovo della fiducia a quelli già sotto contratto per vincere la Champions League nel giro di 2-3 anni. L'arrivo del quasi 29enne Gonzalo Higuain per 90 milioni di euro, in quest'ottica, ne è l'emblema.

A contribuire al raggiungimento della vetta in questa "classifica verde" sono 10 giocatori in particolare. Occhio: nessuno di loro supera i 22 anni, ma tutti hanno già esordito in Serie A con la maglia della Lazio.

Spiccano (e non potrebbe essere altrimenti) Cataldi, Milinkovic e Keita, ormai quasi "veterani" della massima categoria italiana rispetto ai loro coetanei. Non a caso sono anche i primi di una folta schiera in continuo aggiornamento su cui si sono posati gli occhi delle big del nostro calcio e non solo. Oro colato per Inzaghi che in carriera, prima di allenare i "grandi", ha dimostrato di saperci fare eccome con i giovani, conquistando con la Primavera biancoceleste 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa nel giro di 15 mesi. Un recente passato che fortifica un concetto semplice e un po' banale, come cantavano Mina e Celentano qualche anno fa: Simoncino merita tempo per imporre le proprie idee. Il resto, con tutto il capitale umano di cui dispone, verrà da sé. E i primi incoraggianti risultati si cominciano già a intravedere.